Presentazione

Angelo De Michielli, presidente di "Terzo millennio", sezione di Sondrio

 

 L’associazione di volontariato "Terzo Millennio", sezione di Sondrio, con la collaborazione e il finanziamento della C.E.I. (Conferenza Episcopale Italiana) e sulla base di una convenzione con la diocesi di Como, ha organizzato dal 22 settembre al 1°dicembre 2001 il 1° corso di formazione per Accompagnatori pastorali volontari riguardante i santuari mariani di Gallivaggio, Grosotto, Sassella, Tirano, Tresivio e Morbegno.

A conclusione di questa esperienza, grazie alla C.E.I. , a enti pubblici e privati della provincia e a tutti coloro che hanno in vario modo collaborato, è stato realizzato in varie migliaia di esemplari questo volume su tutti i santuari mariani di Valtellina e Valchiavenna, curato dal socio prof. Guido scaramellini e redatto in collaborazione con la maggior parte dei docenti del corso.

La pubblicazione, introdotta da mons. Alessandro Maggiolini, vescovo di Como, che ringrazio in modo particolare, è dedicata a suor Maria Laura Mainetti, martire della fede, assassinata il 6 giugno del 2000 sul nostro suolo. Segue una riflessione puntuale di Vittorio Messori. Il volume si apre con alcuni temi mariani di carattere generale, a cui fanno seguito le schede riguardanti la fede che fece nascere e crescere il santuario, la storia e l’arte ed è rivolto non solo alla gente del luogo, ma a tutti i pellegrini, in particolare agli ammalati, e a tutti coloro che desiderino visitare e approfondire la conoscenza dei nostri luoghi sacri.

Abbiamo voluto che il 1° corso di formazione per Accompagnatori pastorali volontari riguardasse proprio i santuari della Madonna, alla quale sono dedicati tutti quelli esistenti in provincia, ad eccezione di quelli di San Guglielmo eremita in val San Giacomo (il primo fu consacrato nel 1327), di San Luigi a Sazzo, terminato nel 1662 (è anche la parrocchiale, che propriamente è dedicata a San Michele), di San Gottardo della Pioda in parrocchia di Biolo presso Ardendo (secolo XVIII); più vicino a noi, quello di San Salvatore,fondato da don Luigi Guanella a Nuova Olonio nel 1903 ed eretto in santuario nel 1942, annesso alla Casa Madonna del lavoro, e quello del Divin Prigioniero, voluto da don Giovanni Folci nel 1920-25, completato nel 1934-36 e consacrato nel 1935 (oggi è anche la chiesa parrocchiale).

Il santuario rappresenta il desiderio naturale dell’uomo di peregrinare per conoscere e ritornare a Dio, per dialogare con lui e incontrarlo. "L’uomo ritrova il proprio posto accanto a Cristo per mezzo di Maria" (Giovanni Paolo II); rivolgersi alla madre di Cristo è la strada più facile per giungere a Dio. Non c’è quindi da meravigliarsi se sul nostro territorio i santuari mariani siano molti, situati anche in posti impervi, e se solo in Italia siano oltre duemila!

Edificati anche in seguito ad apparizioni della Vergine, come ci viene tramandato da suggestive narrazioni, luoghi in cui si possono ottenere particolari grazie o in cui sono stati segnalati miracoli, i santuari sono stati nel corso dei secoli meta di pellegrinaggi, punto di riferimento della gente per quanto riguarda la religiosità, e centri di aggregazione sociale nei giorni di festa o di ricorrenze particolari.

Obiettivo degli Accompagnatori pastorali di "Terzo Millennio" è di essere a disposizione con un servizio di volontariato nei santuari, di essere segno dell’accoglienza della Chiesa, con il compito fondamentale di illustrare ai pellegrini gli aspetti liturgici e religiosi, storici e artistici del santuario; oltre a ciò, naturalmente, saranno fornite informazioni e indicazioni più generali sui monumenti e sulla storia della chiesa locale. L’opera dell’accompagnatore pastorale, anche con il supporto di questa pubblicazione, deve essere strumento per comunicare i contenuti della fede attraverso l’arte come momento ideale sia di evangelizzazione che di conoscenza delle proprie radici spirituali. A ciò si affiancano gli atti di questo 1° corso di formazione per Accompagnatori pastorali volontari: si possono trovare anche su Internet (www.chiesacattolica.it/santuari), al portale della Chiesa cattolica italiana, nella "Guida ai santuari mariani nel mondo", curata da "Terzo Millennio" di Sondrio.

All’inizio del terzo millennio abbiamo più che mai bisogno delle parole di Giovanni Paolo II: "Non abbiate paura! Dio vuole la salvezza dell’uomo, è cosa molto importante varcare la soglia della speranza, non fermarsi davanti a essa, ma lasciarsi condurre".

"Totus tuus", tutto di Maria, ovvero totale abbandono a lei, è il motto scelto per il suo pontificato dallo stesso santo Padre, che spesso invoca la Madonna come "salute degli infermi" e ci ricorda che, "se si prega con fede, anche oggi il Signore non manca di compiere miracoli di guarigione".

Ancora il Papa così si esprime a proposito dei nostri santuari alla recita del "Regina coeli" allo stadio Sinigaglia di Como il 5 maggio 1996: "Questa antica Chiesa, il cui territorio si estende tra colline e pianure, laghi e montagne, è fortemente segnata dalla presenza di Maria. Si contano in essa numerosi santuari, alcuni dei quali collocati quasi come sentinelle per tutta l’ampiezza della catena alpina. Da quei luoghi sacri la Vergine santa veglia su città e paesi della diocesi ed esercita la sua materna protezione su quanti a lei si affidano. Desidero qui ricordare alcuni di questi templi (...). Il santuario di Gallivaggio protegge la Valchiavenna, fino al passo dello Spluga, antico transito verso Roma e l’Italia. La Madonna della Sassella vigila sulla città e sul territorio di Sondrio. Il santuario della Santa Casa di Loreto a Tresivio, monumento di arte e di fede sincera, e quello della beata Vergine delle grazie di Grosotto sono mete di devoti pellegrini che ravvivano la devozione dei fedeli. A Tirano sorge il santuario diocesano per eccellenza. In quel luogo la Madonna, secondo la tradizione, apparve a Omodei, chiedendo che venisse costruito un tempio per onorarla e invocarla. Qui i credenti, incoraggiati dall’autorità ecclesiastica e da essa guidati, giungono da ogni parte per chiedere guarigioni e conversioni, e per manifestare a Gesù e a Maria la loro gratitudine di figli. Sono lieto di ricordare con voi questi luoghi sacri, che impreziosiscono spiritualmente la vostra diocesi. Essi sono testimonianza di una consolidata tradizione di devozione mariana, che ha superato i secoli".