STORIA RECENTE (1962-2002)

Purtroppo né il contributo determinante del sacerdote teologo di Tresivio don Bartolomeo Gianoncelli, che attuò un grosso intervento di restauro generale nel corso del sec. XIX riguardante in modo particolare la cupola e la cripta, né altri lavori successivi sono valsi ad evitare la chiusura al pubblico del tempio per motivi di sicurezza nel 1968, con un’ordinanza dell’allora Sindaco di Tresivio Emilio Bonomi.

Fin dal 1969, Alfredo Corti, illustre tresiviese e professore emerito dell’università di Torino, chiudeva il suo "Tresivio in Valtellina e la sua Santa Casa" con un appello accorato: "Ma i Valtellinesi attendono, ansiosi, che gli auspicati restauri affrettino la riapertura al culto del loro glorioso Santuario Mariano, eretto solenne sul colle, dove la natura sfavilla nell’incanto della catena Orobia, screziata di scintillanti ghiacciai, del lontano e aereo Adamello, del verde colle d’Aprica, della splendente abetaia dell’antica Teglio, signoresca e turrita."

La Biblioteca comunale di Tresivio, nel quadriennio 1982-85, in stretta collaborazione con la Parrocchia, ha promosso una serie di iniziative, tra cui, il 26 novembre 1983, il Convegno "La Santa Casa di Tresivio: attualità e prospettive per un rilancio" e la pubblicazione degli Atti, curati da Lidia Passerini Cantoni, volti a sensibilizzare gli Enti pubblici per finanziare gli interventi strutturali.

La Comunità Montana Valtellina di Sondrio nel triennio 1986-88, con incarico affidato al Politecnico di Milano, ha finanziato un progetto di indagini e di restauro statico del Santuario, la cui situazione strutturale già precaria è peggiorata con le calamità del 1987.

Solamente dal 1995, dopo i lavori di consolidamento alla cupola e alle fondazioni intrapresi direttamente dalla Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici, si è potuta nuovamente celebrare all’interno del Santuario la festa settembrina, a cui per tradizione partecipavano i rappresentanti di molte parrocchie della Valle. Finalmente nel 1996, con i fondi della Legge Valtellina e grazie alle sottoscrizioni della gente,  è stato possibile intervenire in maniera definitiva sul Santuario: per poterlo presto riaprire al culto, l’ex parroco don Cipriano Ferrario, rettore del Santuario, ha costituito un Comitato incaricato di occuparsi di tutte le numerose e delicate fasi di restauro.

Nel 1996, ricorrendo il 30 novembre il 350° anniversario della posa della prima pietra del Santuario, sono ricominciati i pellegrinaggi di molte parrocchie della Valle, tra cui quella di Sondrio con oltre 600 pellegrini e, in occasione delle feste settembrine della Madonna, presiedute da mons. Eliseo Ruffini, per continuare le celebrazioni in ricordo della posa della prima pietra (1646-1996), si sono celebrate funzioni solenni con iniziative volte ad un pronto rilancio sia religioso, sia socio-culturale del Santuario.

In occasione della visita a Como (4-5 maggio 1996) del Papa Giovanni Paolo II, anche la Santa Casa di Tresivio ha riaperto i battenti per permettere a una numerosa folla di fedeli di seguire su un grande schermo, in diretta televisiva, la recita del Rosario con il Santo Padre. È stata questa una occasione memorabile per accogliere nel migliore dei modi, dopo quasi 30 anni di attesa, i fedeli che, nel mostrare l’amore verso questo Santuario mariano, hanno testimoniato in modo tangibile la devozione al Papa, alla Chiesa e, naturalmente, alla Madonna nera di Tresivio.

Non essendo mai stata ultimata e a causa delle varie chiusure al pubblico per gravi problemi statici, la Santa Casa Lauretana di Tresivio non annovera molti illustri visitatori. Vanno però ricordati il vescovo Lazzaro Carafino nel 1629, nel 1646 e nel 1654, il vescovo Carlo Ciceri nel 1682, il vescovo Torriani nel 1688, il vescovo Romanò nel 1833, che nel corso delle visiste pastorali non mancarono di sostare in preghiera nel Santuario.

A partire dagli anni ’80, prima il sen. Eugenio Tarabini e successivamente sen. Vittorino Colombo, già Presidente del Senato, si sono interessati di persona ai lavori di restauro, visitando e soffermandosi sul cantiere.

I più importanti interventi di restauro, ultimati nel 2001, progettati dall'arch. Gian Andrea Maspes e dall'ing. Lorenzo Jurina del Politecnico di Milano hanno interessato il consolidamento della muratura e delle arcate che sostengono il sagrato, nonché le strutture murarie su cui grava la cupola, l'arco trionfale, il tetto, il campanile, il consolidamento dei pinnacoli, la ripulitura degli stucchi della cupola e dei cornicioni e il rifacimento degli infissi delle finestre. È stato pure restaurato l’organo, gli altari, il portale d’ingresso principale e rifatto l’impianto elettrico e di amplificazione sonora.

Per alcuni interventi effettuati nel 2001, con la presenza del nuovo parroco don Augusto Bormolini, va segnalato il lavoro determinante dei volontari: i gruppi Alpini e Protezione civile di Tresivio.

Attività di volontariato per il Santuario sono state portate avanti nel corso degli anni anche da singoli tresiviesi, tra cui va ricordato Claudio Della Patrona dell’associazione di volontariato “Terzo Millennio” di Sondrio che continua a seguire con fede e amore tutti i lavori di restauro. La sagrestia di sinistra è diventata ora sede dell’associazione che, oltre ad organizzare il lavoro degli accompagnatori pastorali (guide per i pellegrini e la gente) per i più importanti Santuari mariani della valle, ha intenzione di creare una sezione bibliografica, proprio nel Santuario, dedicata alla Madonna. Intende inoltre  fare diventare il Santuario “Santa Casa di Loreto” il punto di riferimento della “GUIDA AI SANTUARI MARIANI NEL MONDO”, ideata e curata da “Terzo Millennio”, e presente su INTERNET sul portale della Chiesa Cattolica al www.chiesacattolica.it/santuari

Nel 2001 la Santa Casa è finalmente agibile. È l’anno in cui il santuario, riaperto in modo definitivo, ritorna a pieno titolo ad essere il punto di riferimento per i fedeli: infatti si tornano ad organizzare anche le manifestazioni socio-culturali che hanno sempre caratterizzato la vita di questo santuario (concerti d’organo, rassegna delle corali della zona, concerti di bande e orchestre, pesca di beneficenza, mostre varie, ecc.) e viene anche dedicato un quadro votivo alla Madonna Nera (P.G.R. Per Grazia Ricevuta), opera dell’artista Felice Beltramelli di Dongo (CO), presso la “ del Dino” in località “al Sass” a Boirolo di Tresivio (1440 m.s.l.m.).