L’INTERNO

L’interno si presenta al visitatore disadorno poiché alcuni arredi sono stati sottratti da ignoti e altri sono stati rimossi per motivi di sicurezza in attesa che le opere di restauro siano ultimate.

Entrando dal portale principale, la navata del Santuario, che può ospitare circa un migliaio di fedeli, si presenta vasta e luminosa, conclusa da un’alta volta a botte.

Sia sul lato destro che sul sinistro vi sono dei matronei e due cappelle, una per lato, i cui affreschi facevano da contorno alle pale degli altari.

Procedendo di seguito vi sono due sagrestie, una a destra e l’altra a sinistra, con le volte decorate con stucchi bianchi alle quali si accede attraverso dei piccoli portali in pietra verde.

Sempre simmetricamente disposti all’interno del transetto, si trovano altre due cappelle laterali e nella parte absidale, a nord, si trova un altare con un bel Crocifisso ligneo.

Sono state rimosse per motivi di sicurezza e sono per ora esposte al Museo Valtellinese di Storia e Arte di Sondrio le tele “Lo Sposalizio della Vergine” (seconda cappella di destra) e “L’Assunta” (seconda cappella di sinistra) dipinte nel 1782 dal milanese Michele Annoni, durante la sua permanenza a Tresivio e sono purtroppo state sottratte al Santuario le tele raffiguranti  “La Samaritana al pozzo” (prima cappella di destra) e “La fuga in Egitto” (prima cappella di sinistra).

Soprattutto nella sua parte centrale l’interno del Santuario colpisce per l’ardita verticalità delle linee architettoniche, messa ancora più in risalto dalla scarsità delle decorazioni. Unici ornamenti sono infatti le opere murali di Giacomo Adamo di Lugano (1724) che interessano la volta,  il cornicione e i capitelli.

Al di sotto della cupola lo sguardo è attratto dal tempietto della “Santa Casa di Nazareth”.

Sancta Santorum, posto geometricamente al centro della grande chiesa, la Santa Casa ha prestato la sua facciata a sud per la costruzione dell’altare maggiore.

Alla evidente ricchezza di questo lato, realizzato con fini stucchi e arricchito con statue,   si contrappongono gli altri lati della Santa Casa, dipinti in modo da simulare mattoni in cotto e lesene in pietra. Nella parte superiore della muratura, sui lati a est, a nord e a ovest sono presenti dodici nicchie in cui originariamente erano inserite le statue degli Apostoli.

L’interno della chiesetta, dalla pianta rettangolare e con pareti dipinte come già nei lati esterni a simulare dei mattoni, si conclude superiormente con una volta a botte, dipinta su fondo blu a immagine di un cielo stellato.

Sul lato nord è posto un altare con un’ancona lignea intagliata e dorata, al centro della quale una nicchia ospita il simulacro della Madonna Nera, nigra sed formosa, dal volto bellissimo, simile a quello della Madonna di Loreto.

Il paliotto dell'altare, in legno intagliato e policromato, rappresenta S. Luigi Maria Grignon de Monfort in atteggiamento di devozione verso la Vergine, presentata nella bottega di S. Giuseppe mentre tiene per mano l'adolescente Gesù.

Fanno parte dell’arredo quattro reliquiari in legno intagliato dipinto e dorato del ‘600, un singolare tavolo in noce pure del ‘600 il cui unico piede è costituito da un tronco che si espande alla sommità con rami, foglie e frutti (XVII-XVIII), una croce d’altare d’argento massiccio con la scritta “Università de benefattori di Roma fecero nel anno1709”, e numerosi paramenti.

L’organo attuale, che sostituisce l’antico strumento del Prata, è opera del 1876 della bottega Locatelli di Bergamo ed è stato completamente restaurato nel 2002 da Antonello Puglia di Tresivio.

 Sotto al santuario, nella cripta, sono visibili i resti dell’antica “basilica” di S. Maria di Tronchedo. È un ampio salone coperto con volte regolari sostenute da sei colonne di granito.

Sopra l’unico altare si ammirava fino a qualche anno fa la bella telaMadonna con Bambino, la Trinità e Santi”, opera attribuita a Pietro Ligari, (temporaneamente esposta al Museo Valtellinese di Storia e Arte di Sondrio).

Alla Madonna nera di Tresivio sono stati dedicati molte tavolette ex voto e quadri votivi che testimoniano la grande devozione dei fedeli di tutta la Valle per le numerose grazie ricevute.