L’INTERNO
L’interno si presenta al visitatore disadorno
poiché alcuni arredi sono stati sottratti da ignoti e altri sono stati rimossi
per motivi di sicurezza in attesa che le opere di
restauro siano ultimate.
Entrando dal portale principale, la navata del
Santuario, che può ospitare circa un migliaio di fedeli, si presenta vasta e
luminosa, conclusa da un’alta volta a botte.
Sia sul lato destro che sul sinistro vi sono dei matronei e due cappelle, una per lato, i cui affreschi facevano da contorno alle pale degli altari.
Procedendo di seguito vi sono due sagrestie, una a
destra e l’altra a sinistra, con le volte decorate con stucchi bianchi alle
quali si accede attraverso dei piccoli portali in
pietra verde.
Sempre simmetricamente disposti all’interno del
transetto, si trovano altre due cappelle laterali e nella parte absidale, a
nord, si trova un altare con un bel Crocifisso ligneo.
Sono state rimosse per motivi di sicurezza e sono per ora esposte al Museo Valtellinese
di Storia e Arte di Sondrio le tele “Lo Sposalizio della Vergine” (seconda
cappella di destra) e
“L’Assunta” (seconda cappella di sinistra) dipinte nel
1782 dal milanese Michele Annoni, durante la sua
permanenza a Tresivio e sono purtroppo state
sottratte al Santuario le tele raffiguranti
“La Samaritana al pozzo” (prima cappella di destra) e “La fuga in
Egitto” (prima cappella di sinistra).
Al di sotto della cupola lo sguardo è
attratto dal tempietto della “Santa Casa di Nazareth”.
Sancta Santorum, posto geometricamente al centro della grande chiesa, la Santa Casa ha prestato la sua facciata a sud per la costruzione dell’altare maggiore.
Alla evidente ricchezza di
questo lato, realizzato con fini stucchi e arricchito con statue, si contrappongono gli altri lati della Santa
Casa, dipinti in modo da simulare mattoni in cotto e lesene in pietra. Nella
parte superiore della muratura, sui lati a est, a nord
e a ovest sono presenti dodici nicchie in cui originariamente erano inserite le
statue degli Apostoli.
L’interno della chiesetta, dalla pianta
rettangolare e con pareti dipinte come già nei lati esterni a simulare dei
mattoni, si conclude superiormente con una volta a
botte, dipinta su fondo blu a immagine di un cielo stellato.
Sul lato nord è posto un altare con un’ancona
lignea intagliata e dorata, al centro della quale una nicchia ospita il
simulacro della Madonna Nera, nigra sed formosa, dal volto bellissimo, simile a quello della
Madonna di Loreto.
Il paliotto dell'altare,
in legno intagliato e
policromato, rappresenta S. Luigi Maria Grignon de Monfort in
atteggiamento di devozione verso la Vergine, presentata nella bottega di S.
Giuseppe mentre tiene per mano l'adolescente Gesù.
Fanno parte dell’arredo quattro reliquiari in legno intagliato dipinto e dorato del ‘600, un singolare
tavolo in noce pure del ‘600 il cui unico piede è costituito da un tronco che
si espande alla sommità con rami, foglie e frutti (XVII-XVIII),
una croce d’altare d’argento massiccio con la scritta “Università de
benefattori di Roma fecero nel anno1709”, e numerosi paramenti.
L’organo attuale, che sostituisce l’antico
strumento del Prata, è opera del 1876 della bottega Locatelli di Bergamo ed è stato
completamente restaurato nel 2002 da Antonello Puglia di Tresivio.
Sotto al santuario, nella cripta, sono visibili i resti
dell’antica “basilica” di S. Maria di Tronchedo. È un ampio salone coperto con volte regolari
sostenute da sei colonne di granito.
Sopra l’unico altare si ammirava
fino a qualche anno fa la bella tela “Madonna con Bambino, la Trinità e Santi”,
opera attribuita a Pietro Ligari,
(temporaneamente esposta al Museo Valtellinese di
Storia e Arte di Sondrio).
Alla Madonna nera di Tresivio sono stati dedicati molte tavolette ex voto e quadri votivi che testimoniano la grande devozione dei fedeli di tutta la Valle per le numerose grazie ricevute.