L’esterno

 

Sono di particolare effetto la maestosa facciata barocca di chiara matrice transalpina, unica in Italia, e i fianchi volti a mattina e sera.

La facciata principale, che si erge imponente sulla valle, presenta due piani sovrapposti, orizzontalmente ben distinti dalla linea incisiva dei cornicioni.

Entrambi i piani risultano verticalmente scanditi da lesene che, dipinte in verde, si evidenziano sul fondo chiaro delle pareti.

Ad ogni piano la superficie della facciata risulta ripartita in cinque zone di cui la centrale, più ampia, è dominata nella parte inferiore dal pregevole portale in pietra verde di Tresivio, scolpito da G. Maria Tamagnino di Bormio con l’aiuto di Giuseppe Colturi nel 1754 e con i battenti in rame sbalzato di Giacomo Bichler. “IN PORTIS FILIAE SION” è la scritta incisa sul maestoso portale come se l’invito ad entrare nel Tempio fosse rivolto all’intera Valle. Ad esso si accede, distintamente da destra e da sinistra, salendo due eleganti scalinate, addossate alla facciata e tra loro simmetriche.

Gli interspazi della facciata, simmetricamente disposti, sono alleggeriti da nicchie incorniciate, al cui interno sono dipinte immagini di Santi, cui sono sovrapposte finestre o false finestre rettangolari.

Nel piano superiore dell’edificio le nicchie risultano sovrapposte alle finestrature.

Solo centralmente, al di sopra del portale, due finestre arcuate preludono al sovrastante frontone ad arco che, unitamente alle torrette poligonali poste alle due estremità dell’edificio, conclude lo sviluppo verticale della facciata.

Anche sui lati a est e a ovest le lesene dipinte scandiscono verticalmente spazi alquanto allungati, al cui interno si dispongono ordinatamente nicchie e finestre.

Su entrambi i lati dell’edificio tra la terza e la quinta lesena, si trovano i due portali laterali ai quali si accede mediante scale a doppia rampa.

All’altezza della quinta lesena si conclude, formando una pianta quasi quadrata, la parte più antica del Santuario.

Un documento del 1752 afferma che il progetto originario prevedeva la presenza di quattro campanili laterali; nella composizione altre due torrette avrebbero quindi dovuto controbilanciare sugli spigoli a nord le due già presenti in facciata.

Ciò non può che confermare che solo in un secondo periodo si pensò ad un ampliamento, che di fatto portò quasi a raddoppiare il volume iniziale, aggiungendo, secondo un disegno che risulta comunque complessivamente armonioso, la zona presbiteriale, il transetto con cupola e tiburio e il campanile.

La presenza di queste nuove parti ha indubbiamente modificato in maniera profonda l’icnografia iniziale: soprattutto la chiesa ha perso il suo impianto ad aula per assumere la pianta a croce e lo slancio verticale del corpo iniziale è stato mitigato dalla presenza dei nuovi volumi.