Introduzione
Il Santuario della Santa Casa di Tresivio si impone all’attenzione
sia dalla strada panoramica che sale a mezza costa sulla sponda retica, sia dalla strada statale del fondovalle per la
visione della sua mole architettonica che si disegna maestosa sul piccolo colle
intagliato nel fianco della montagna tra ordinati vigneti e case del paese. Anche il frettoloso passante non può restare indifferente e
si chiede il perché di una chiesa tanto imponente in quel luogo.
Terminati i contrasti politici e religiosi e la
terribile esperienza della peste nera del 1630 le comunità di Tresivio e di Monte dell’Acqua scelgono Tresivio
per erigere un Santuario dedicato alla Madonna come ringraziamento per lo
scampato pericolo: Tresivio diventò una delle
capitali religiose della Valle e il Santuario resta ancora oggi simbolo di Tresivio e di tutta la gente della Valtellina.
Ogni epoca ha voluto aggiungere qualcosa di suo a
questo Santuario che è diventato così una costruzione
particolare che racchiude le connotazioni di chiesa, palazzo, castello con
un’architettura che rappresenta l’intera storia del paese fino ai nostri
giorni.
Papa Giovanni Paolo II, nella Sua visita a Como la domenica 5 maggio 1996, durante la recita del "Regina coeli", rivolgendosi ad una folla immensa chiamò i Santuari mariani della nostra diocesi "sentinelle della fede" e, citando espressamente quello della Santa Casa di Tresivio, lo definì “monumento di arte e di fede sincera, meta di devoti pellegrinaggi”, non senza ricordare che "...Maria Santissima, Madre di Dio e nostra Madre è sempre un modello attuale a cui fare riferimento nel corso della giornata per trovare nei Suoi esempi ispirazione, guida sicura, motivo di conforto e di speranza....".