atto pubblico steso in calanda, b assa   arag o n a,  il 2 aprile 1640 dal notaio reale di mazaleón, dottor  miguel andréu.

 

Die II mensis Aprilis anno MDCXXXX, en la villa de Calanda,. Eodem die et loco.

Alla presenza di Miguel Juan Pellicer, celibe, residente in Calanda, in età di anni ventiquattro, poco più o poco meno, figlio legittimo di Miguel Pellicer e di Maria Blasco, coniugi, residenti nel detto Comune di Calanda, comparvi io, Miguel Andréu, Notaio Reale e i testi infrascritti, su richiesta del Reverendo Dottor Marco Seguer, Rettore della chiesa parrocchiale del Comune di Mazaleón, i quali (testi), indirizzandosi a me. Notaio sottoscritto, dissero e proposero tali e simili parole:

Che, atteso e considerato che il detto Miguel Juan, celibe, aveva dichiarato in presenza del detto dottor don Marco Seguer e, di me, detto Notaio, e dei testi infrascritti, che in Castellón de la Plana, nel Regno di Valencia, Comune di mille abitanti, poco più o poco meno, stava nel detto luogo il detto Miguel Juan Pellicer. E, per distrazione sua e perché la volontà di Dio fosse fatta, gli passò un carro sulla gamba destra sopra l'osso anteriore e per il peso della ruota che passò sulla gamba questa si ruppe.

E il detto Miguel Juan Pellicer dice che, vedendosi così con la gamba fratturata, fu. a curarsela nella città di Saragozza, nell'Ospedale Generale di Nostra Signora di Grazia, e lì cercarono di curarlo con la sollecitudine e l'attenzione che si richiedeva; e, non permettendolo il Cielo, non poterono curarla; anzi, la gamba stava marcendo fino al ginocchio.

E, vedendo i responsabili del detto Ospedale Generale, che non c'era rimedio per poterlo curare, e che anzi c'era il pericola per lui di perdere la vita, consultarono i chirurghi del detto Ospedale, se occorreva tagliargli la gamba. E, fatto il consulto, uno dei chirurghi che in detto consulto si era trovato e che si chiamava il dottor Estanga, la segò sotto il ginocchio destro; e detta gamba la raccolsero e la seppellirono nel detto Ospedale Generale di Nostra Signora di Grazia; e procurarono poi di curarlo dove lo avevano amputato, dandogli caustici e rimedi conformi all'arte della chirurgia.

E fecero poi a detto Miguel Juan una gamba di legno dove appoggiare il moncone. E con due stampelle e la gamba naturale che gli restava, stette mendicando in nome di Dio nella chiesa di Santa Maria del Pilar, di continuo stando nella Cappella e alle spalle di quella. E qui stette due anni, poco più o poco meno, sempre senza la gamba destra.

E alla fine del detto tempo di due anni, ritornò alla casa dove abitavano i suoi detti genitori; e, vedendo che questi non avevano da dargli il congruo sostegno per passare questa miserabile vita, disse a suo padre che andava in quei luoghi vicini a mendicare, per amore di Dio. E il detto Miguel Juan Pellicer si fece fare una relazione e un attestato di battesimo e prese le sue stampelle per potere andare. Disse che mendicava; e disse anche che al ventisei del mese di marzo tornò alla casa dove abitavano i suoi genitori.

E che il giorno ventinove di detto mese dell'anno infrascritto, andò a letto alle ore dieci della notte; e che il detto Miguel Juan   Pellicer si ritirò con una gamba sana e buona e con l'altra che non aveva che il ginocchio; della qual cosa ci sono testimoni che la toccarono e videro che era tagliata; e (videro) che quando camminava metteva la rotula di quella gamba che gli segarono nella gamba di legno; e che metteva nella detta gamba di legno solo il ginocchio. Quanto a tutto questo, lo videro e lo hanno visto il reverendo dottor Jusepe Ferrer, vicario attuale nella detta città di Calanda e il reverendo dottor don Pedro de Vea, beneficiario della chiesa parrocchiale della città di Alcaniz; Matheo Benetón, muratore; Colau Calbo, contadino; Bartholomé Sans, cavapietre; Jayme Pellicer e Juan Castaner, contadini, abitanti nel detto comune di Calanda; e Jorge Reruera, abitante nel paese di Belmonte. E (dissero) che questa era la verità; e detti testimoni dissero che erano pronti, per quanto avevano deposto, a giurare su Dio e sulla Croce e sui Santi Quattro Vangeli che così era vero etcoetera.

E stando nel modo sopraddetto, e andando a letto il detto Miguel Juan con una sola gamba, disse che si addormentò e che stava sognando che era dentro la Cappella della Vergine Santissima del Pilar, che stava prendendo olio da una delle lampade, della detta Cappella e che con quell'olio si stava ungendo il ginocchio, dove gli mancava la gamba. E che verso le ore undici detta notte di quel detto giorno ventinove del mese di marzo, venne Maria Blasco, madre naturale del detto celibe Miguel Juan Pellicer, e lo vide con due gambe e che esponeva fuori dalle lenzuola i due piedi in croce. E, vedendo che scorgeva due piedi, la detta Blasco chiamò Miguel Pellicer, suo marito e padre di detto giovane. E vennero i due insieme e lo svegliarono.

E disse (Miguel Juan) che stava sognando che era dentro la Cappella della Vergine del Pilar in Saragozza e che si stava ungendo con l'olio di una delle lampade il detto ginocchio; e che, vedendo adesso che aveva due gambe, stava a  muoverle e a maneggiarle, che gli pareva che quello non potesse essere vero. Per tutto il quale il detto Miguel Juam, e i genitori del detto giovane, giurarono che così era la verità.

E vide il detto reverendo dottor Marco Seguer che il giovane sopraddetto teneva due gambe e che aveva alcuni segni di quella che era stata, in modo che sulla tibia stava il segno da dove era passata la ruota (del carro); e dove si attaccano i legacci per le calze, si vedeva che la parte sopra il ginocchio era per il momento più scura che la gamba nuova. E nel polpaccio, quando il detto giovane era un ragazzo, lo morsicò un cane, e si riconoscevano i segni che il cane gli lasciò con i denti. E sopra il malleolo, dalla parte interna, si riconosceva che, essendo piccolo, gli avevano tolto una cisti e ancora presentava i segni dove stava la cisti.

E così, avendo ora gli stessi segni che i detti genitori dicevano che aveva avuto, giudicarono e tennero per verità che la Vergine Santissima del Pilar aveva pregato Suo Figlio Santissimo e Redentore Nostro; il Quale, per le preghiere che il detto giovane fece, o per i Suoi giudizi segreti, ottenne da Dio Nostro Signore la stessa gamba che da due anni era interrata. E, vedendo che la Vergine Santissima del Pilar detta Città di Saragozza aveva fatto un miracolo tanto sontuoso e grande, si chiese a me, sopraddetto dottor Miguel Andréu, Notaio Reale, che facessi Atto Pubblico, uno e molti e quanti fossero necessari etcoetera. E io, detto Notaio, di tutto il sopraddetto feci e testificai Atto Pubblico etc. Fiat large.

Testi - Il reverendo don Pedro Vicente, sacerdote, abitante in Mazaléón e Gaspar Pasqual, agricoltore, del paese di La Ginebrosa; ora presenti nel detto comune di Calando.