QUATTORDICESIMA CAPPELLA - L'ASSUNZIONE DI MARIAvarese51.jpg (40395 byte)

IV MISTERO DELLA GLORIA CRISTIANA    ..."Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle"... (Apocalisse 12,1)


La quattordicesima cappella, l'ultima, è collocata su un pianoro e vi si accede attraverso un'ampia e lunga scala; dai suoi terrazzi panoramici si spazia verso le valli prealpine e la pianura lombarda. La costruzione, è a schema centrale quadrato, ma all'esterno appare a falsa forma ottagonale per via degli angoli scantonati, presenta quattro pronai rettangolari disposti a croce greca; una falsa lanterna in pietra con una croce fiorita in ferro battuto ‚ posta sul culmine del tetto a conclusione della parte superiore della cappella.

L'interno, visibile dalle finestre munite di inferriate, riportate alla originale bellezza, rappresenta la Vergine che sale al Cielo sorretta da angeli; gli Apostoli, intorno al varese50.jpg (44399 byte)sepolcro vuoto, sono raffigurati in atteggiamento lieto. Gli affreschi hanno dato origine a parecchia confusione circa gli artisti e le loro opere, per cui durante i lavori i restauratori hanno dovuto togliere tutti gli interventi posticci ed hanno poi provveduto ad intonacare ed a tinteggiare con una calda e neutra tonalità la parte interessata.

Lavori: 1605 - 1610.

Progetto e direzione dei lavori: architetto Giuseppe Bernascone.

Sculture: modellate da Francesco Silva (21 statue di terracotta dipinta: 12 sono a terra, più in alto c'è l'Assunta, due angeli e sei angiolotti).

Pitture: non si è certi, dovrebbero essere di Stefano Maria Legnani, detto Legnanino, milanese e di Pietro Gilardi o Girardi che lavorò seguendo i disegni del predecessore defunto.

Da osservare: la statua della vergine, la sua raggiera dorata in legno, la corona di dodici stelle di cui otto originali di legno dorato e le altre imitate in gesso, e l'urna lignea al centro. Dopo la sua costruzione la Cappella fu sistemata su progetto dell'ing. Giulio Buzzi (168l-1696) perché colpita più volte dai fulmini: oggi è munita di parafulmine.

I restauri, con il totale contributo della Banca Popolare di Milano, sono stati inaugurati il 24 marzo 1990.