OTTAVA CAPPELLA - LA CORONAZIONE DI SPINE
III MISTERO DEL DOLORE CRISTIANO .."Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la coorte. Lo rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciato una corona di spine, gliela misero sul capo. Cominciarono poi a salutarlo: "Salve, Re dei Giudei!". E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano a lui. Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo."...(Marco 15, 16-20)
Il tratto di vialone che comprende l'ottava, la nona e la decina Cappella è in salita e fu scavato nei fianchi della montagna con fatica, fu poi spianato e vi fu posto il selciato (la "rizzada" del tempo della Fabbrica), legato da cordoni di pietra.
L'ottava Cappella, come la terza, è addossata alla montagna. La costruzione è a pianta ottagonale, con pronao rettangolare, e prospetti laterali a cui si accede attraverso una scalinata. Verso l'alto, oltre il cornicione ed il timpano, la Cappella presenta un volume cilindrico; termina con una lanterna di pietra e croce in ferro battuto.
L'interno, visibile da finestre munite di
inferriate, rappresenta il cortile del Pretorio di Pilato: Gesù è seduto al centro;
intorno a lui i soldati gli pongono sul capo una corona di spine, poi passano agli
insulti, agli schiaffi, agli sputi ed al dileggio e lo salutano come Re. La cappella
all'interno è tutta affrescata. Gli affreschi raffigurano episodi
della passione di Gesù, profeti e diciture tratte dalle Sacre Scritture.
Sulla cupola sono dipinti personaggi vari che osservano la scena della
incoronazione
di spine dalle logge.
Lavori: non conosciuta la data di inizio, terminati nel 1623.
Progetto e direzione dei lavori: architetto Giuseppe Bernascone.
Sculture: di Francesco Silva (10 statue in terracotta dipinta). Suo Figlio Agostino restaurò le statue nel 1701 (annotazione sulla parete sinistra del corridoio d'accesso).
Pitture: dei Fratelli Gio Battista e Gio Paolo Recchi da Como (1648), entrambi allievi del Morazzone.
Da osservare: gli affreschi, l'architettura interna e la disposizione delle statue, per consentire la migliore osservazione dalla finestra centrale, munita di inferriate di fine fattura.
I restauri, effettuati con il totale contributo della Cariplo, sono stati inaugurati il 25 marzo 1986.