Fra Jacopo Luini, quest'umile fraticello il cui ritratto, attribuito a Bernardino Luini conservato nella chiesa di San Pietro in Campagna, ci appare dallo scarno volto d'asceta e dagli occhi profondi e vivacissimi, aveva lasciato attorno al 1476 il convento di Melegnano con il proposito di fondarne uno a Luino. Secondo pie tradizioni, la realizzazione del suo oneroso impegno fu favorita da fatti straordinari da Lui operati: la guarigione di un giovane affetto da un brutto morbo, il mutamento dei sassi in pane e dell'acqua in vino (come recitava la didascalia posta nel coro ), il ritrovamento nelle proprie bisacce del pane e delle altre offerte ottenute questuando, precedentemente sottrattegli da alcuni maniluino4.jpg (30237 byte)goldi.

La scelta del terreno per chiesa e convento fu affidata a due giovenche che, lasciate libere, si fermarono sul terreno di proprietà del nostro frate, riducendo così al silenzio gli abitanti di Germignaga e di Voldomino che desideravano luogo a loro più vicino.

Fra Jacopo morì agli inizi del 1478 e fu sepolto nella Chiesa di S. Pietro in Campagna. Per voce del popolo, proclamato Beato e venerato. Le note agiografiche lo ricordano come un asceta animato da una luce interiore che si irradiava nel fascino del suo sguardo vivo e penetrante; egli dedicava il suo tempo alla preghiera e a predicare la devozione alla Madonna. Il suo proposito di innalzare a Luino un Santuario alla Madonna, fu senza dubbio determinato dalla considerazione che nella plaga luinese allora, nel 1476, non esisteva una Chiesa a Lei dedicata. A frate Jacopo sono attribuiti fatti miracolosi, guarigioni e prodigi.

Regno del silenzio e della preghiera, il Santuario, testimonianza della Fede ardente di un fraticello carmelitano, da cinque secoli, ininterrottamente è meta di pellegrinaggi, di devozione e di sacre funzioni. Elargizioni, lasciti e soprattutto il gran cuore dei Luinesi lo hanno privilegiato rispetto ad altri centri religiosi. Le guarigioni miracolose, le grazie, le protezioni della Madonna contro le calamità, hanno sempre tenuta viva la venerazione verso la Vergine del Carmelo, pur nelle alterne vicende storiche ed economiche.

Numerosi ex voto, qualche stampella ormai inutile a chi aveva ripreso a camminare prodigiosamente e quadretti votivi, erano fino a pochi anni or sono visibili sulle pareti delle due navate. Ai piedi del simulacro della Madonna una piccola teca racchiude l'abitino con le palle di pistola sparate contro una devota ticinese, miracolosamente illesa. Pie tradizioni attribuirono alla Madonna la protezione degli abitanti dei luoghi vicino al Lago Maggiore, più volte colpiti da gravi epidemie, dal flagello della peste e da altre gravi avversità.

La presenza dei frati, dediti agli uffizi religiosi, promosse il culto alla Vergine, vocazioni e spiritualità, assecondaluino13.jpg (17719 byte)ndo anche la nascita della Confraternita del Carmine, nel 1585. Per centinaia d'anni la Confraternita si adoperò, accanto ai frati, per la manutenzione e l' ampliamento della chiesa, per l'acquisto e l' installazione dell'organo (anno 1671), del pulpito e dei confessionali - stupendi per ricchezza di intagli -, per il trasporto del simulacro della Madonna nella processione che ogni anno si svolse (e si svolge tuttora) alla terza domenica di luglio, e per l'immancabile falò.

Alla devozione e alla protezione della Madonna venivano, fino agli anni '40, benedetti i bambini, ai quali si poneva al collo "l'abitino" con lo scapolare della Madonna del Carmelo.

Il Santuario del Carmine fu visitato da S. Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano, che fu ospite del convento. Una lapide ricorda la visita nel 1935 de Cardinale di Milano A. Ildefonso Schuster. Ospite a Luino dell'Arc. Angelo Pedroni, vi celebrò S. Messe anche il Card. Angelo Roncalli, che poco dopo saliva al soglio di S. Pietro assumendo il nome di Papa Giovanni XXIII.

Mons. don Domenico Balossi all'inizio delle due guerre (1915-18 e 1939-45) impetrò dalla Madonna del Carmine, con funzioni inluino2.jpg (55871 byte)dimenticabili, la protezione per i suoi parrocchiani chiamati alle armi; una semplice cartolina che raffigura una sentinella che veglia sulla trincea, con lo sfondo del Santuario e la Madonna alta nel cielo, veniva inviata a spese della Parrocchia a tutti i soldati.

 PREGHIERA

Maria, dolce Vergine del Carmelo, essendo Tu madre del Redentore sei anche la madre della "Chiesa", comunità riunita nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Tu sei la madre nostra. Donaci di entrare nel mistero di Gesù via verità e vita dell'uomo, con l'ascolto appassionato della Parola di Dio e attraverso la Grazia dei sacramenti della Confessione e dell'Eucarestia.

Rendici capaci di parlare a tutti del tuo amore misericordioso che salva e di manifestarlo attraverso la solidarietà, con i poveri di senso della vita, con le persone sole e con i sofferenti di ogni genere.

Aiutaci ad essere costruttori di pace e di fraternità superando l'individualismo e promuovendo il bene comune. Richiama gli uomini alla santità e alla bellezza della famiglia cristiana.

Veglia sui nostri bambini. Proteggi i ragazzi ed i giovani dai pericoli che insidiano la loro crescita spirituale e umana. Conforta gli ammalati e gli anziani. Donaci la perseveranza nel bene sino alla morte. Intercedi per i nostri cari defunti.

Madonna del Carmine che in questo Santuario manifesti la tua protezione, noi ci affidiamo a te.