In posizione panoramica sulla riva orientale del Lago Maggiore, su un ampio, quasi quadrato rilievo, a fianco di un piccolo chiostro, sorge l'antico Santuario della Madonna del Carmine che nel 1987 ha celebrato i 500 anni di esistenza ed è tanto caro ai popoli della Valtravaglia e ai paesi rivieraschi anche dell'altra sponda del lago , che in riti solenni e gioiose pubbliche manifestazioni, là hanno onorato la Madonna di Luglio.

Chiesa e convento furono fondati nel 1477 ed edificati dagli abitanti di Luino, allora sotto la Signorìa dei Conti Rusca, spinti dalla santità di vita e dai prodigi di un frate converso dell'ordine dei Carmelitani, fra Jacopo della nobile casata dei Luini, che con le sue prediche e con la sua grande devozione alla Madonna riuscì a smuovere le loro pigre coscienze.

luino15.jpg (29173 byte)Il 6 giugno 1487 il Vescovo Rolando consacrò questa Chiesa, che divenne in ogni momento uno dei punti di riferimento della vita e della storia di tutti i giorni della città. In seguito fu successivamente ampliata con una Cappellina affrescata nel 1544, oggi chiamata Cappella del Crocifisso .

Attorno al 1655 furono aggiunte la Cappella dedicata alla Madonna del Carmine e quella dedicata alla Passione di Gesù (Madonna Addolorata).

Nel 1671 fu installato l'organo e la Chiesa fu arredata di confessionali, pulpito e cantoria, stupendi per la ricchezza degli intagli. Sotto il pavimento del santuario, vennero inumate le spoglie dei frati, dei confratelli Carmelitani e di alcuni membri delle famiglie patrizie di Luino, tra questi, il nobile Luini Confalonieri.

Ma la storia non sempre ha da registrare fatti gloriosi e lodevoli e così leggiamo che "nell'anno 1778, addì 5 Novembre, perché mancante del numero canonico dei Religiosi, il piccolo convento di Luino appartenente alli Reverendi Padri dell'Ordine Carmelitani, con dispaccio di S. Maestà Giuseppe II, venne soppresso". Il patrimonio stabile della Comunità monastica - convento, terreni e cascine, avuti in donazione nell'arco di tre secoli - e i mobili e le piante del piazzale antistante al tempio, vennero venduti all'incanto. D'un tratto, tutta l'opera benefica svolta dai frati, nel nome del loro fondatore Jacopo, dovette cessare per ben tre secoli.

Attorno al 1930, Mons. Domenico Balossi, Prevosto di Luino, promosse importanti lavori e restauri : fece chiudere la porticina sita nella cappella di sinistra e vi fece porre la Crocefissione, strappata dal vicino ex convento ; fece murare "il rosone" esistente sul muro esterno della chiesa, perché la sua luce ostacolava l'organista; vennero rifatte le porte d'accesso alla chiesa; riparate le ingiurie inferte dal tempo con il restauro degli affreschi e trasportato nella seconda cappella l'affresco della "Madonna della Misericordia".

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