Il Santuario della Madonna di Tirano
rappresenta la massima testimonianza dellarchitettura rinascimentale valtellinese:
é a tre navate, ha una pianta a croce latina, in stile rinascimentale, con due campate e
cupola.
La facciata del Santuario, particolare e unica in Valtellina, fu costruita nel 1676. Il portale maggiore (1529), in marmo bianco adorno di sculture, pregevole opera darte di A. Della Scala di Carona sul lago di Lugano, é impreziosito da serramenti finemente intagliati dallaustriaco Arnold Dieffolt (1602). Nella parte absidale si eleva lalta torre campanaria che presenta lantica struttura valtellinese a trifore: essa venne iniziata con il tempio e ultimata solo nel 1578.
Linterno del Santuario è coperto da volte a stucchi iniziati nel 1590 da Pompeo Bianchi e Domenico Fontana, opera pregevole per la ricchezza di caratteri architettonici, statue, tele e intarsi. Gli affreschi della navata centrale sono di Cipriano Valorsa di Grosio, che li dipinse tra il 1575 e il 1578, chiamato con l'appellativo "Raffaello della Valtellina". Laltare maggiore è in marmo nero di Varenna (1748). Nel presbiterio e nellabside si trovano cinque tele che raffigurano la vita della Madonna , opera di G.B. Recchi di Borgo Vico (Co). Ai lati del presbiterio si trovano due artistiche panche intagliate da G.B. Piaz (1749). Sulla parete sopra il coro campeggia una statua di San Michele Arcangelo, eseguita in rame sbalzato dorato da un orefice di Morbegno mentre sopra gli altari laterali figurano due tele dipinte (1840) dal sondriese Antonio Caimi .
Allinterno del Santuario si trova
la Cappella dellApparizione, chiusa da una grandiosa
cancellata, in cui spicca sopra laltare marmoreo, il gruppo ligneo policromo della
Vergine, Gesù e angioletti, e, proprio dove posarono i piedi della Beata Vergine Maria,
il gruppo raffigurante
lApparizione, opera pregevole di G. Angelo del Maino di Pavia
(1519-1524). Laltare dellApparizione, opera di G. Longhi (1801-1802) è ricco
di preziosi marmi scolpiti in stile impero, con artistici bassorilievi.
Vi sono poi dei bei confessionali in noce e il quadro dei miracoli di Cipriano Valorsa (1576).
Il celebre organo, opera grandiosa e pregevole del Santuario, occupa tutto larco sinistro del transetto, è sorretto da otto colonne di marmo rosso dArzo (Canton Ticino) ed è abbondantemente ornato di decorazioni e composizioni, a cui attesero per oltre mezzo secolo valorosi artisti. Nel 1608 il bresciano Giuseppe Bulgarini iniziava i lavori della cassa; lopera si completò solo nel 1638 quando il milanese G.B. Salmoiraghi intagliò i delicati pannelli del parapetto rappresentanti la Natività di N.S., ladorazione dei Magi e la Circoncisione di N.S. La parte strumentale è opera dei fratelli Domenico e Tommaso Mearini, i quali sostituirono il vecchio organo del 500. Verso la fine dell800, Luigi Parietti, allievo dei Serassi di Bergamo costruì lorgano attuale con 2.200 canne, che subì nel 1970 un delicato restauro da parte della ditta Fratelli Piccinelli di Ponteranica (BG).
La tela dellorgano, che scende a coprire le canne nei giorni di Passione, è opera del pittore bormiese Carlo Marni (1650-1651). Dirimpetto allorgano si trova la Cantoria , opera iniziata dallintagliatore G. Antonio Pianta. Di pregevole fattura sono le decorazioni a stucco alle pareti, in stile barocco, e il pavimento a dama , in marmo bianco, rosso e nero, opera dei ticinesi G.Solari e S. Cairoli nel 600.