mandello8.jpg (32985 byte)L'esterno del santuario a pianta centrale, l'elegante pronao a 9 arcate sorrette da eleganti colonne e le 14 cappelle della Via Crucis con il frontespizio della Resurrezione risalgono alla fine del secolo XVII.

All'interno, in una bella cornice del 1793, sostenuta da due angeli dorati, risalta sull'altar maggiore l'immagine della Vergine col Bambino, salvata dalla piena del torrente Meria. Il viso della Madre, avvolta in un manto azzurro, è dolce e sereno e con un gesto affettuoso stringe nella sua mano destra la manina del Bimbo.

Nel 1696 la famiglia Airoldi commissionò al pittore Giacomo Antonio Santagostino i 4 grandi quadri del coro raffiguranti episodi della vita della Vergine: l'Annunciazione, la Visitazione, la Natività e la Presentazione al empio. Altre 2 scene della vita di Maria decorano le porte laterali: la nascita della Madonna e la Fuga in Egitto, mentre due iscrizioni decorate da angeli esultanti in stucco dorato evidenziano la nobiltà e la forza della Madre di Cristo. 10 grandi statue nelle nicchie e in capo alle lesene rappresentano i profeti della Vergine e i santi venerati dalia comunità di Mandello. Stucchi, dorature, cartigli dipinti decorano sfarzosamente tutto l'interno. Aerea e slanciata si eleva sull'aula la cupola, ornata da un lieve coro d'angeli alla base.

Agli inizi del nostro secolo le pitture originarie delle cappelle della Via Crucis furono sostituite da riproduzioni su lastre di provenienza tedesca e ne11913 alla campana artica del 1625 furono aggiunte altre 3 campane.