La facciata,
lineare e sobria, ha una struttura a capanna : le tre porte scandiscono già
dallesterno la pianta interna a tre navate: sopra le due laterali si aprono finestre
rettangolari e, più in alto, simmetricamente alla porta centrale, due altre più ampie. Sopra larchitrave della porta centrale posa entro una
nicchia la statua in marmo bianco della Madonna, e sui due lati spezzati
del timpano quelle delle due veggenti (1664). Sopra la porta laterale sinistra in facciata
sta un rilievo raffigurante le nozze di Ester con Assuero, in pietra ollare, mentre su
quella sinistra cè il monogramma della Madonna.
Linterno è a tre navate,
scandite da colonne di granito e volte a crociera. Le tre cappelle sono decorate
dagli affreschi di Gian Domenico Caresana di Cureglia in canton Ticino (1605-1606). Nella
cappella di sinistra sono raffigurati la Strage degli innocenti, il Sogno di Giuseppe, la
Fuga in Egitto, la Circoncisione, la Presentazione al tempio, le sante Apollonia e
Caterina da Siena; in quella di destra l'Annunciazione, la Visita di Maria a Elisabetta,
la Natività di Gesù, la Presentazione al tempio, la Disputa tra i dottori, la Gloria di
Maria.
Nella cappella maggiore sono rappresentate sulla volta a botte scene della vita di Maria: la Natività e la Presentazione al tempio, l'Annunciazione, lo Sposalizio e l'Assunzione; sulle pareti laterali la Natività di Gesù e l'Adorazione dei magi. Sullaltar maggiore un gruppo ligneo (1631) ricorda il miracolo avvenuto nel 1492. Sulla parte della navata sinistra sta una tela dellIncoronazione della Vergine (Paolo Camillo Landriani detto il Duchino, 1606).
Sulla parete opposta vi è un olio su tela di Cesare Ligari (1739), Crocifisso fra cinque francescani e cappuccini. Infine, per chiudere la visita dellinterno, sopra la porta centrale si alza lorgano in legno intagliato, con elegante balconata finanziato dagli emigrati a Palermo (1673) e trasportato dalla sinistra alla controfacciata nel 1759.
In sacrestia si conservano pregevoli arredi sacri, doni soprattutto di vari abitanti della valle, emigrati in varie città d Italia.