Si
tratta di un santuario "conteso" tra gli italiani e gli sloveni;
attualmente è dall'altra parte del confine italiano e quindi nei pressi della
Gorizia slovena, detta Nova Gorica. Il
santuario è situato sulla
montagna, a 688 m, sul luogo nel quale, alla fine
del XIV secolo, esisteva già una chiesa, distrutta più tardi dai Turchi. Nel
1539, vi apparve la Madonna ad una pastorella di Grgar, Urska Ferligojeva,
pregandola di costruire sulla montagna "la sua casa e di venirvi a
domandare grazie". All'inizio fu eretta una cappella, sostituita qualche
anno dopo da una grande chiesa, che fu consacrata il 12 ottobre 1544. Il
patriarca
di Aquileia (Oglej), da cui dipendeva giuridicamente il santuario, nel 1545 vi
inviò l'immagine della Madonna, che vi si venera ancora oggi e che fu
solennemente incoronata il 6 giugno 1717. Affidato ai francescani, il
santuario divenne meta frequentatissima di pellegrini sia italiani che sloveni,
tanto che si chiamò «Monte santo». La
chiesa venne chiusa e del tutto spogliata sotto l'imperatore d'Austria Giuseppe
II (1786), ma fu successivamente riaperta alla fine del 1700. Durante la prima guerra mondiale il
santuario fu violentemente bombardato e distrutto dagli italiani. Venne ricostruito in forme rinascimentali
barocche negli anni 1924-1928 e con la riapertura delle frontiere tornò ad
essere meta comune alle popolazioni italiane della zona, italiana e slovena. Durante le due ultime guerre mondiali, la
miracolosa immagine fu portata via dal santuario, dove ritornò definitivamente
nell'aprile del 1951.