La Warmia è una regione storica della Polonia, ma per lunghi secoli ha fatto parte della Prussia orientale.  Fin dal 1580, venne esposta al culto, nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo, un'immagine che riproduceva piuttosto liberamente quella di Częstochowa.  Nella seconda metà del 1800, gli abitanti della zona furono oggetto di una massiccia opera di germanizzazione, che mirava a sradicare la cultura polacca.  Il santuario di Nostra Signora di Warmja è sorto nel villaggio di Gietrzzuald in seguito a 166 apparizioni della Vergine, avvenute dal 27 giugno al 16 settembre 1877, a due ragazze, figlie di contadini, una di tredici e l'altra di dodici anni: Justyna Szafranska e Barbara Damulowska. La Madre di Dio parlò loro in dialetto polacco locale, nonostante il severo divieto dell'autorità politica dominante. Disse di essere l'Immacolata Concezione e raccomandò di recitare il Rosario dovunque, in tutte le occasioni, e soprattutto nelle famiglie. Annunziò la fine della persecuzione religiosa, la riapertura delle chiese e il ritorno dei sacerdoti imprigionati. Il luogo divenne presto centro di pellegrinaggi, anche se il riconoscimento canonico si è fatto attendere cento anni: l'11 settembre 1977, il card. Wojtyla, nel suo discorso celebrativo ritenne molto prezioso questo centenario ed espresse un vivo ringraziamento alla Vergine: "Per tutti questi cento anni il popolo di Warmja e con esso tutta la nazione polacca - specialmente dal momento  in cui queste terre sono di nuovo nostre -ringrazia la Madonna di Gietrzwald. La ringrazia per le sue parole pronunciate in polacco, la ringrazia, perché ha dato sollievo agli animi oppressi, perché ha dato la speranza, perché ha ricordato il Rosario e ha dato la forza di resistere; perché ha rimproverato quanto ostacola la dignità dell'uomo e la difesa dei diritti della Nazione". Ovviamente il riconoscimento delle apparizioni ha accresciuto l'afflusso dei pellegrini, che a decine di migliaia vi si recano a piedi.