L’arcipelago mariano

Chi visita le isole di Malta e di Gozo non può non rimanere affascinato dalle splendide chiese dell'isola, tutte costruite nel bel calcare locale dal colore dorato e tagliato con incredibile maestria.  E tali chiese non sono segni di un tempo passato, ma realtà vive, perché sono sempre piene di fedeli: non a caso si dice che Malta sia la Polonia del Mediterraneo. Per le  chiese, cappelle e santuari, dedicati alla Vergine - circa 140 su una superficie di 315 km2 - le cinque piccole isole compongono uno splendido "arcipelago mariano". 

La protezione della Vergine

Durante la guerra le bombe italiane, che hanno semidistrutto Malta, caddero a più riprese sulla grande cupola, ma rotolarono inspiegabilmente giù dal tetto senza scoppiare: in ciò la gente vide un segno di protezione da parte della Vergine Maria. 

Il grande attaccamento dei maltesi alla Madonna

Un'altra dimostrazione della profonda devozione mariana dei maltesi consiste nel fatto che ben dieci delle immagini mariane venerate nell'isola siano state incoronate dal Capitolo Vaticano, ultima fra queste la Madonna di Caraffa, nel novembre del 1954.  

Il congresso mariologico e mariano del 1983

Il momento forse più solenne della marianità dei maltesi fu vissuto dall'8 al 18 settembre 1983, quando la Pontificia Accademia Mariana Internazionale celebrò nell'isola il congresso mariologico e mariano; si volle festeggiare così il primo centenario dell'apparizione di Ta' Pinu. 

Si alternarono 194 relatori, provenienti da 24 nazioni di quattro continenti, e presentarono vari aspetti del culto mariano nei secoli del Barocco e dell'Illuminismo e nelle isole maltesi la devozione dei Cavalieri di Malta alla Vergine e la loro particolare venerazione per l'immagine della miracolosa Madonna di Filermo. Era allora al governo Dom Mintoff, simpatizzante di sinistra, filoarabo e più o meno velatamente anticlericale.  In tale occasione, sulla grande piazza di Floriana, alla presenza dell'immagine della Madonna di Caraffa e del legato del papa, cardinale Pappalardo di Palermo, i maltesi, presenti a decine di migliaia, riaffermarono la loro identità di cattolici e la loro fiducia nella Vergine Maria, che li ha liberati da tanti pericoli lungo i secoli. 

Una poesia di Dum Kharm ( pseudonimo di monsignor Psaila) 

 

LA NATIVITA' DI MARIA

Tu sei l'amica guida

dei miseri mortali;

chi male in te s'affida

tenta volar senz'ali...

 

 

 

 

Papa Giovanni Paolo II

L'altra testimonianza di pubblica devozione mariana si ebbe con la visita pastorale di Giovanni Paolo II dal 24 al 26 maggio 1993: gli incontri con il mondo del lavoro a Cospicua, con i giovani al Centro sportivo di Ta' Qali, con le grandi assemblee di fedeli a Floriana e nei santuari di Mellieha e di Ta' Pinu proclamarono con grande entusiasmo che la Vergine Maria è la vera Madre e protettrice del popolo maltese. È questa una verità che il papa volle ricordare nell'omelia durante la Messa celebrata sul sagrato del santuario di Ta' Pinu: 

In questo venerato santuario di Nostra Signora di Ta' Pinu, rendiamo grazie a Nostro Signore Gesù Cristo per l'amorosa presenza e la protezione della sua Vergine Madre che la Chiesa di Malta e quella di Gozo hanno sperimentato nel  corso della loro storia. Per molti secoli, i fedeli di queste isole si sono avvicinati a Maria nella preghiera ed hanno ricercato la sua amorevole intercessione affinché li aiutasse nelle  loro necessità e li confortasse nelle loro  preoccupazioni".