La “Madonna nera” punto di riferimento

In tutte queste vicende il santuario della Madonna nera di Aglona, prima trasformato in carcere dagli zaristi per i sacerdoti cattolici ,  poi utilizzato dalla V armata, durante la prima guerra mondiale, come Quartiere generale  poi trasformato dai sovietici in stalla di un colcos, pur senza custodi, restò sempre punto di riferimento per tanti pellegrini che, sfidando le deprimenti soggezioni, vi accorrevano alla "Madonna Nera" per averne conforto e sostegno. A Pentecoste e il 15 agosto, giorno della festa principale, essi raggiungevano normalmente il numero di 20 mila Nel 1982 ne furono contati ben 70 mila, provenienti anche dalle vicine regioni della Russia Bianca. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Papa Giovanni Paolo II

Il papa Giovanni Paolo II, che nel 1980 aveva elevato il santuario a Basilica minore, durante il suo pellegrinaggio nei Paesi baltici si recò ad Aglona e davanti all'ingresso centrale del santuario il 9 settembre 1993 celebrò la santa Messa. Per l'occasione migliaia e migliaia di cattolici e di cristiani appartenenti ad altre Confessioni (ortodossi e luterani) s'incontrarono a cantare insieme le lodi della Madre di Dio: 

"Un vero fiume di credenti, che cantano la fede, che annunciano la gioia, percorrendo l'intero territorio lettone. Essi sono in maggioranza giovani desiderosi di fare l'esperienza del pellegrinaggio, quale momento di vera preghiera, di solidale testimonianza, di fatica, accolta con sincero spirito di penitenza".

Questa visita del papa al santuario di Aglona richiamò così un'affluenza di pellegrini numerosa e diversa e costituì una data storica per il cammino dell'ecumenismo sotto la luce e la guida di Maria.