BEATA VERGINE DEL CALVARIO - Žemajčju Kalvarija

 Il santuario di  Žemajčju Kalvarija o della Beata Vergine del Calvario è situato sulle colline di una cittadina di provincia in Samogizia. 

Si tratta di una Via crucis monumentale, con annessa una chiesa in cui si venera un'immagine mariana. Verso il 1640, il vescovo del luogo, mons. Tiskevicius, per rievangelizzare i suoi fedeli dopo la confusione causata dal protestantesimo, pensò di chiamare i Domenicani, per i quali fondò un monastero con una Via Crucis di diciannove cappelle a somiglianza di quelle della Terra Santa.  

Da allora la città viene chiamata Kalvarija (Calvario, appunto) e diventa un centro di pellegrinaggio molto frequentato per tutta la Nazione. 

La cattedrale della città conserva ancor oggi una stupenda immagine miracolosa di Nostra Signora della Misericordia che è stata portata da Roma dal monaco Rapolas.   

Quando il santuario fu inaugurato intervennero il reggente della Lituania e tutta la nobiltà; questa grandiosa festa, rimasta nella memoria dei fedeli, ha contribuito a fare di Žemajčju Kalvarija un santuario molto frequentato e un luogo in cui si accorreva per ricevere consolazione e forza nei molti momenti tristi della storia della Lituania.

 I cronisti e storici Kojalavicius e Totoraitis riportano nei loro manoscritti decine e decine di conversioni e guarigioni miracolose, che favorivano i pellegrinaggi . 

Spesso i fedeli, con in testa i loro parroci, facevano decine e anche centinaia di chilometri a piedi nudi per andare a meditare i misteri delle sofferenze di Cristo e a deporre le loro pene nel cuore della loro Madre celeste. Vi andavano cantando e recitando il Rosario anche durante le più dure persecuzioni: dei cosacchi o dei Russi zaristi, dei protestanti o dei Russi sovietici, sicuri che la Madre del Calvario avrebbe dato conforto e forza per conservare la propria fede. Il convento domenicano venne chiuso nel 1940, ma il santuario, rimasto aperto, è intensamente frequentato. 

La Lituania ha certo visto, come buona parte dell'Europa, passare sul proprio territorio gli invasori che imponevano usi e costumi non sempre in accordo con il Vangelo; tuttavia anche nel tempo della dominazione bolscevica, che ha imposto la chiusura delle chiese e proibito la pratica religiosa, i Lituani hanno saputo mantenere viva nel proprio cuore questa grande e profonda devozione alla santa Vergine, che li ha sorretti nei momenti più difficili della storia fino ad accettare il martirio per la gloria di Dio.