Il Lussemburgo, piccolo nel suo territorio, tiene a dimostrare al mondo che è grande, straordinariamente grande, nella sua devozione a Maria.

Patrona della capitale e della nazione

L'amore alla Madonna nel corso dei secoli si era radicata talmente nel cuore degli umili e dei potenti che il 10 ottobre 1666, alla presenza del governatore Filippo di Croy-Chimay, della nobiltà, del terzo Stato, del popolo tutto e del clero,  Maria, Madre di Dio, sotto il titolo di "Consolatrice degli afflitti" fu solennemente proclamata Patrona della Capitale. L'immagine miracolosa della cappella del "Glacis" fu portata in trionfo per le vie cittadine e per otto giorni consecutivi si celebrarono sante Messe cantate secondo le intenzioni delle diverse Corporazioni, dando così inizio alla famosa "Ottava" di Nostra Signora di Lussemburgo, che, nel 1678, si chiuse con l'elezione di Maria a "Patrona di tutta la nazione". Dal 1680 al 1920 essa si svolse nel periodo pasquale e dal 1920 ai nostri giorni si è raddoppiata e va dalla terza alla quinta domenica dopo Pasqua. All'"0ttava della Vittoria", nel 1946, più di 13 mila lussemburghesi, superstiti dalla guerra, sciolsero festanti il loro voto e rinnovarono il loro amore alla Vergine. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nostra Signora, Consolatrice degli Afflitti  (Lussemburgo)

La Vergine non smentisce mai la sua generosità. Ritornando alle origini del suo culto, in particolare agli anni 1640 e 1648, vi abbondarono le guarigioni più sorprendenti. L'arcivescovo di Treviri le esaminò e riconobbe un buon numero di esse come autenticamente miracolose. Ma la più spettacolare guarigione era stata, nel 1639, quella di Giovanna Goudius, la figlia del procuratore generale del re, costretta a rimanere a letto da dieci anni.  

 

 

Papa Giovanni Paolo II nel 1985

Giovanni Paolo II, il pellegrino apostolico, il 16 maggio 1985, in visita pastorale nel Granducato, celebrò nel santuario la santa Eucarestia e nel breve discorso invitò i numerosi fedeli a rivolgersi a Maria, Consolatrice degli Afflitti: "Rivolgiamoci ancora una volta a Maria. I vostri antenati la dissero protettrice e patrona del vostro popolo. Grazie al suo materno aiuto, avete continuamente rafforzato e portato a maturità la vostra fede cattolica... Alla sua parola di madre amorevole rispondiamo con completa disponibilità e dedizione. A lei affidiamo noi stessi e le nostre famiglie, i giovani e gli anziani, i forti e i deboli".