L’amore dei croati all’Immacolata Concezione

Nelle afflizioni morali e fìsiche di ogni genere, nelle calamità naturali, in tutti i bisogni e i pericoli, i Croati non hanno mai ridotto d'intensità il loro fervente amore alla Vergine, a tutti i suoi privilegi e misteri, in particolare a quello dell'Immacolata Concezione. Ne celebravano la festa già alla fine del XIII secolo, come si nota nel Breviario del 1290 della diocesi di Zagabria e in quello dei Frati Minori del 1304, in cui al giorno 8 dicembre si segnava: "Conceptio Virginis gloriosae quae fuit concepta sine peccato originali". Non per nulla il papa Nicolò IV (1288-1292), ex ministro provinciale della Provincia di Croazia, donò al convento di Iadera in Dalmazia un'immagine dell'Immacolata Concezione, che anche oggi è custodita e venerata nella chiesa del suddetto convento.

Nel mese di maggio del 1687 si celebrò il Sinodo diocesano di Zagabria e vi si prescrisse un rigoroso digiuno a solo pane ed acqua per la vigilia della festa dell'Immacolata Concezione con molte pene per i trasgressori. Questo ce lo conferma, ad esempio, il municipio Zagabrese che, in data 20 dicembre 1775, punì severamente un oste perché in quel giorno aveva servito carni agli ospiti .

Sempre anteriormente alla definizione del dogma del 1854, furono costruite numerose chiese e altari in onore dell'Immacolata con dediche molto significative: 

"Tota pulchra es, amica mea"; "Speculo sine macula , Lilio inter spinas spinis innoxio ,  Deiparae Virgini , Absque originali nota conceptae, Sacrum".

Inoltre si eressero statue dell'Immacolata nei luoghi pubblici delle maggiori città e si posero anche nelle navi perché proteggessero i marinai e portassero il nome dell'Immacolata fino alle più remote genti dell'Africa, dell'Asia e delle Americhe.

I religiosi organizzarono attorno ai conventi e nelle parrocchie fiorenti confraternite ed essi stessi, dopo l'ufficio del vespro, dal 1621, recitavano ogni giorno il "Tota pulchra es, Maria" e, dal 1726, aggiunsero nelle litanie lauretane l'invocazione: "Regina immaculate concepta".

Libri ineggianti a Maria

Negli archivi e nelle biblioteche a migliaia si contano i libri e i manoscritti di professori di teologia dogmatica, di sacri oratori e di poeti che inneggiano a Maria Immacolata, Assunta in Cielo, Addolorata e Mediatrice. Per essi l'anima della Vergine è ornata di tutte le virtù fra le quali spicca la castità perfetta. La Vergine non ha alcuna macchia perché è "nata immacolata", "pura e purissima" .

La sua bellezza non ha eguale al mondo, perché "Maria è più bella , dei bianchi gigli , della rosa rossa, della violetta" .

Dopo la sua morte, in corpo e anima Maria è ascesa al cielo:

"E il Signore discese dal cielo, Fino a quella tomba gloriosa... , Egli unì l'anima con il corpo... , gli angeli la portarono,  la deposero sopra i cieli..." .

La Vergine in pianto sotto la croce commuove anche i cuori più induriti: "Ella levava le mani verso la Croce , parlava a suo Figlio: , O Gesù, Figlio mio caro,  Prendimi, Figlio mio, in Croce,  Fa' che il mio volto sfiorisca con il tuo ;

Gesù dice dalla Croce. , Non piangere, Madre amata, Tu, donna prediletta! , Le tue lacrime sono più strazianti , delle mie ferite sopra la Croce..." .

La Madonna “è potente, meravigliosamente potente e ottiene tutto"; i nostri peccati non devono causarci preoccupazioni, poiché la Santissima Vergine è il rifugio dei peccatori: "Tu sei la gloria di tutti gli afflitti,  Tu sei la Madre di tutti i peccatori!... , Tu sei la Madre della grazia,  Prega tuo Figlio di perdonarci!... ;

 E Maria: Perdona, Figlio mio, perdona, Gloria mia,  per il bianco latte materno!... ;

 E Gesù: Anche se indegni darò loro la grazia, Per farli pentire,  E ciò solo per te , che mi preghi" .  

Le testimonianze dell’amore alla Madre di Dio

Ma testimonianze ancora più vive e concrete dell'amore dei Croati per la Madre di Dio si riscontrano nei santuari mariani con gli innumerevoli ex voto di ogni tipo e misura. 

Ad essi accorrono numerosi i fedeli - a volte camminando a piedi per settimane intere - per confidare le loro pene alla Madre di Dio e degli uomini e ottenere benedizione e conforto. Molte ragazze, senza rispetto umano, dopo il matrimonio corrono a deporvi il candido velo o qualche altro prezioso dono nuziale; non poche giovani mamme, provate dal dolore, vengono a cantarvi il "Pianto della Vergine".

Si stenta a credere come la Croazia possa contenere nel suo angusto territorio ben 222 santuari, sparsi un po' dovunque su luoghi pittoreschi, di fronte all'azzurro intenso del mare o alle falde di ripide montagne e con i titoli più cari al cuore del popolo cristiano: 

Madonna della Salute, 

Aiuto dei cristiani, 

Addolorata, Assunta, 

Immacolata Concezione, 

Madonna del Carmine, 

Madonna del Rosario, 

Madonna delle Grazie, 

Madonna della Misericordia 

Madonna del Perpetuo Soccorso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Al  santuario  di N.S. di Bistrica sua eminenza il cardinale Luigi Stepinac (1898-1960), l'eroico arcivescovo metropolita di Zagabria, riabilitato dal Parlamento della Croazia indipendente in data 14 febbraio 1922, prima di essere incarcerato (11 ottobre 1946) ogni anno si recava a piedi, guidandovi un pellegrinaggio delle città di Zagabria e pronunciandovi commoventi omelie. Nel pellegrinaggio votivo del 1935, rivolgendosi alla Madonna disse: "Ti promettiamo che rimarremo fedeli a te e ai tuoi sinceri ammiratori. Fedeli finché si sentono i mormorii dei nostri ruscelli, finché rumoreggiano i nostri fiumi, finché spumeggia il nostro mare; fedeli finché saranno verdi i nostri prati, finché saranno dorati i nostri campi, finché vi sarà l'ombra dei nostri boschi, finché si sentirà il profumo dei fiori della nostra Patria". 

Queste parole profetiche si sono avverate alla lettera per lui e per tutto il popolo croato, che è restato fedele alla propria fede cristiana e all'amore ardente e fiducioso alla Madre di Dio sia sotto il regime comunista sia durante la recente guerra civile jugoslava. Bistrica è ormai la sede del culto mariano di tutta la Croazia e accoglie ogni anno oltre mezzo milione di pellegrini.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Branco Clarič (Questa poesia è una delle tante che sono fiorite  nell'estate-autunno del 1991,  durante la guerra contro la Serbia, seguita alla proclamazione dell'indipendenza della Croazia).

ALLA MADONNA DELLA PORTA DI PIETRA

 I tetti scompaiono nel buio, le strade si perdono nella notte

 e nelle tenebre le sirene suonano lugubri, e i fiori alle finestre tristemente muoiono, 

e all'angolo della strada si spegne l'ultima luce ancora accesa.

O Vergine Santa della Porta di Pietra, o Maria Santissima di Tersatto,

di Olovo e di Sinj: una notte pesante invade gli animi e i cuori

e i nostri occhi vedono spegnersi le luci una dopo l'altra.

Perciò questi infiniti sospiri e invocazioni, e queste lacrime

che davanti a te cadono, e queste Ave Maria piene di dolore,

e le campane che suonano nel buio di sera, e queste mani alzate al cielo e a te.