Ave Maria, piena di grazia! Nella corrispondenza di religiosi o religiose e cristiani praticanti sembrava normale iniziare le lettere con il saluto dell'arcangelo Gabriele "Ave Maria, piena di grazia! ", come se ne ha conferma nell'archivio delle Brigidine di Nadendal, a partire dall'anno 1494.
L'entusiasmo per Maria aveva conquistato
qualsiasi strato dell'opinione pubblica, per cui sorse un gran numero di
leggende e di canti popolari. Infatti l'epopea nazionale, il Kalevala
(La terra degli eroi), anche se pubblicato nel 1838, riporta originali canti
dei tempi pagani sintonizzati con la dottrina cristiana. Fra le divinità del
poema, la Figlia dell'aria, che appare come la creatrice del mondo,
presenta tratti attinti dalla vita della Madonna. L'ultimo canto è decisamente
cristiano-mariano, perché vi si racconta la nascita di Cristo che supera in
saggezza il vecchio bardo Väinämöinen, il personaggio centrale dell'epopea, e
lo costringe a ritirarsi sulle rive del Cielo, lasciando al suo popolo, il Kantele,
una specie di cetra a tre corde sulla quale gli aedi finnici accompagnavano i
loro canti. Marjatta, una giovane pastorella casta e pura, svolge la
parte della Vergine Maria. Parimenti nel Kanteletar, raccolta di
poesie liriche popolari, si trovano numerose allusioni alla Vergine. Le feste mariane erano celebrate con molta
solennità all'interno delle chiese con tridui e novene e all'esterno con
processioni e giochi popolari. Dal declino al ritorno del culto mariano Dopo il declino dovuto alla riforma protestante, con la proclamazione della Finlandia come repubblica parlamentare indipendente (1919), la religione cattolica riprese un certo respiro e il culto a Maria si fece vivo e forte, sopratutto nella comunità cristiana ortodossa. Papa Giovanni Paolo
II Pur avendo modesti centri di culto mariano, inseriti però in una Europa unita, si può bene sperare che la Finlandia torni presto alle sue genuine radici cattoliche, come ha auspicato Giovanni Paolo II nel suo incontro con i luterani a Turcu, nel giugno 1989.
|