Per i francesi quella di Chartres è
semplicemente "la cattedrale", il luogo che concentra in sé l'arte e
la passione religiosa della nazione.
Sul luogo in cui fu costruita la chiesa, sorgeva fin dall'epoca dei
galli un santuario pagano dedicato ad una "dea madre"; questo pare
che fin dal secolo III sia stato trasformato in santuario mariano. L'impulso definitivo venne sotto il vescovo
Fulberto: questi nel 1020 iniziò la nuova grande cattedrale, andata tuttavia
quasi del tutto distrutta da un incendio nel 1124; ben presto si riprese a
lavorare con grande entusiasmo, e si può dire che la cattedrale di Chartres è
una vera opera collettiva, cui parteciparono in massa le popolazioni delle
regioni vicine. Rimasta quasi intatta
nei secoli, essa costituisce uno dei capolavori architettonici in
assoluto. Nell'immensa cripta si
venerava una famosa immagine, "Notre Dame de sous terre",
probabilmente del 1100; assieme a tante altre, venne bruciata durante la
rivoluzione. Veneratissima è anche una
reliquia mariana, la "veste" della Vergine, chiaramente di dubbia
autenticità. Fra i pellegrinaggi il più
significativo è quello, a piedi, che ogni anno viene organizzato dagli studenti
di Parigi.
Dal
III secolo, a Nostra Signora di Chartres accorrono numerosi gli umili e
i sapienti per cercarvi un conforto o ritrovarvi la fede perduta. Nel
secolo scorso vi si sono incontrati vari convertiti: Huysmans, l'autore
della Cattedrale, Psichari, narratore ispirato dell'Africa francese,
e Péguy, il poeta del Mistero della Carità di Giovanna d'Arco.