SANTUARIO   MADONNA  DI  LORETO   (LUGANO)

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La devozione alla Madonna di Loreto è particolarmcnte viva nelle nostre regioni: sono infatti numerose le chiese, gli oratori e le cappelle che si richiamano al celebre santuario delle Marche, dove tradizione e pietà popolare collocano la Santa Casa di Nazaret. Così anche a Lugano, dove la chiesa di Santa Maria di Loreto fu eretta nel 1524 e successivamente ampliata verso oriente nel 1728. Il campanile risale alla metà del seicento. Il suggestivo sagrato si apre di fronte all’interessante portico a cinque campate d’ordine toscano, che costituisce un primo elemento caratteristico di questa chiesa, custodita e servita dal 1904 dai frati minori francescani, che risiedono nell’attiguo convento. Il piano superiore del portico, strutturato a cinque assi di finestre, è decorato da quattro scene affrescate della Passione. Pure decorate le volte a crociera: cornici in stucco con motivi mariani, fra cui la raffigurazione dell’immagine miracolosa di Loreto.

«Una festa di decorazioni e di affreschi che richiamano momenti della vicenda della Casa lauretana, della Passione e, a guisa di ex voto, gli interventi della Vergine nel soccorrere il naufrago, il viandante, il malato... Tra gli affreschi del portico c’è quello che ritrae l’arrivo in lontani tempi sul sagrato, allora aperto a prato, della processione del clero secolare e regolare di Lugano». Il portale rinascimentale porta la scritta relativa alla fondazione della chiesa. La larghezza della navata corrisponde ai tre assi centrali del portico; agli assi esterni corrispondono due cappelle laterali. La navata è ritmata da pilastri e voltata a botte lunettata; a crociera è la volta del coro quadrangolare. La «Casa Santa», che sta a tergo del coro e alla quale si accede per due corridoi ai lati dell’altare è una copia esatta della famosa Cappella delle Grazie di Loreto.

In una nicchia sulla parete nord della navata, affresco della Crocifissione ed i santi Sebastiano e Rocco, eseguito attorno al 153o. Vi si sente la scuola del Luini, la cui celebre «Crocifissione» del 1529 sta a pochi passi nella Chiesa degli Angioli.

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