Il
monastero mariano di Rila rappresenta il cuore del cristianesimo bulgaro, non
solo, ma della stessa
cultura nazionale. Il monastero di Rila,
dedicato alla Vergine
"Protettrice" (Ossenovitza) e fondato all'inizio del X secolo
dall'eremita S. Giovanni Riiski o da Rila (876-946), sorge in una regione montuosa (m 1147), a pochi chilometri dalla
strada statale che unisce Sofia alla cittą greca di Salonicco. Questo luogo era
stato scelto come eremitaggio, all'inizio del secolo X, da san Giovanni Rilski,
morto nel 946. La sua fama di santitą
attrasse ben presto dei discepoli e in tal modo sorse il monastero. Era tanta la fama del santo, che la sua
salma nel 1183 fu portata ad Estergom (Ungheria) dal re Bela III; restituita, fu
conservata a Sofia e successivamente nell'allora capitale Tirnovo, per tornare
poi nel 1469 al monastero, che nel frattempo era stato ricostruito dopo la sua
distruzione ad opera di bande di briganti. Si
presenta circondato da mura come una vera e propria fortezza ed ha una chiesa a
tre navate, decorata all'esterno da vivaci dipinti a soggetto biblico e tutta
affrescata all'interno con altre scene bibliche, vari ritratti di santi e di
fedeli donatori e leggende apocrife della Madonna, mentre nell'abside domina
l'icona della Vergine Odigitria del XII secolo.
La
Theotókos Ossenovitza, custodita in una cappella e ornata di pietre
preziose,
fu offerta dall'imperatore bizantino Michele Comneno (sec. XIII) in
ringraziamento della guarigione sua e di quella del suo grande dignitario
Skilitza, ottenute da una reliquia di S. Giovanni da Rila. Nel
1961 il monastero fu confiscato e trasformato in museo nazionale, restando
comunque un centro di vita spirituale e un santuario mariano per tutta la
Bulgaria. Si calcola che l'afflusso dei pellegrini e dei turisti bulgari e
stranieri
superi le 300 mila unitą l'anno .