FEDE 

La Madonna Assunta di Batchkovo

Per la festa del 15 agosto a Batchkovo accorre molta gente da ogni angolo della nazione allo scopo di partecipare alle suggestive processioni e fiaccolate notturne in onore di Maria.Già alla vigilia si vedono fedeli di ogni età e ceto sociale salire a frotte verso il santuario, molti inghirlandati di fiori e biancovestiti, altri in abiti di penitenza. Nella notte ogni pellegrino, con in mano una lampada ad olio o un cero accesi, sente il dovere di partecipare festosamente, per parecchie ore, all'interminabile corteo di luci che disegnano il monogramma di Maria.I coniugi, desiderosi di aver prole, si recano in pellegrinaggio a Batchkovo e vi restano quanto più tempo è loro possibile, in preghiera e digiuno. Infine, prima di allontanarsi dal sacro recinto, fanno voto all'Assunta che, se verranno esauditi, faranno molte elemosine in capi di vestiario e in generi commestibili. Quando una famiglia vuole ringraziare la Vergine o desidera da lei una grazia speciale, pratica la simpatica cerimonia del Kurbàn (dono) e a volte sale al santuario per consumare con devozione la metà dell'agnello che le è restato. Così Batchkovo, nel lungo andare dei secoli e nonostante la plurisecolare dominazione musulmana, ha conservato intatto il suo carattere di centro autentico ed irradiatore della devozione mariana in Bulgaria. 

La Madonna delle tre mani di Trojan

Davanti alla cara immagine nessun fedele osa inginocchiarsi senza prima essersi confessato, perché, secondo una pia tradizione, il peccatore si vedrebbe respinta la sua offerta quando essa cadrebbe per terra e non nella cassetta delle elemosine. Il vescovo bulgaro Chariton di Dragovitza, in una sua ammirabile descrizione dell'immagine, ha detto tra l'altro: "Davanti a questa immagine miracolosa l'uomo si sente peccatore, figlio prodigo davanti a sua madre, la quale conosce tutto di lui, si rattrista per le sue cadute; ma non condanna perché il suo amore materno è pronto a perdonare e a consolare".

Le feste mariane, fin dall'antichità, hanno una caratteristica tutta propria, che non si riscontra forse in nessun altro Paese del mondo. Il villaggio, che ha una festa mariana, invita a prendervi parte anche i Paesi circonvicini, i cui abitanti in massa si recano alla festa inghirlandati di fiori, partecipano alla santa Messa e alle varie sfilate o processioni. A tarda sera, a coronamento della festa, ha luogo una grande "agape" comune, alla quale segue, di solito, la famosa danza nazionale, il cosiddetto "horò". Nei paesi che hanno i santuari distrutti, la gente si raccoglie sulle rovine e presso qualche sorgente di acqua per procedere ad alcune funzioni religiose in onore di Maria, fra cui la benedizione dell'acqua.

Nelle più grandi festività mariane dell'anno è diffusissimo l'uso di invitare un sacerdote nelle case private per fargli benedire dell'olio e dell'acqua che il capo famiglia conserverà a lungo e terrà a sua disposizione per aspergere con essi, in particolari circostanze, e la casa e i familiari.

Le donne che si chiamano Maria celebrano il loro onomastico in modo veramente suggestivo: preparano, secondo le possibilità, delle vivande, le fanno benedire da un sacerdote e poi le distribuiscono a coloro che vengono a porgere loro gli auguri. 

Nel lungo andare dei secoli in Bulgaria la devozione mariana si è talmente radicata nella gente che, ancor oggi, con il ritorno della democrazia, si vede spesso riunita e umilmente inginocchiata in chiese e monasteri, convertiti in musei negli ultimi cinquant’anni.

Consolatrice nei secoli di afflizione

Con il 1393, anno in cui la Nazione cadde sotto il dominio turco, iniziò il vero Medioevo bulgaro, durato fino all'indipendenza ottenuta nel 1878.  In questi lunghi secoli di oppressione politica ed economica il culto ai santi e in particolare quello alla Vergine sono stati il veicolo principale di trasmissione della fede di generazione in generazione.  L'angolo delle icone - vero e proprio santuario domestico delle case ortodosse - le leggende mariane e i riti popolari, i pellegrinaggi ai monasteri per prostrarsi davanti alle icone e per rigenerarsi spiritualmente, sono stati come le pietre fondamentali della spiritualità popolare. La fiducia con cui i fedeli si rivolgevano alla Vergine era impressionante; ce ne dà testimonianza il prelato bulgaro Chariton di Dragovitza, descrivendo la devozione dell'icona mariana di Trojan, forse la più popolare della Bulgaria: 

«Davanti a questa icona miracolosa l'uomo si sente peccatore, colpevole, figlio prodigo davanti a sua madre, la quale conosce tutto di lui e soffre per la sua caduta, ma in lei l'amore materno supera tutto ed ella è pronta a perdonare e consolare il suo figlio prodigo». 

Papa Giovanni Paolo II

Papa Giovanni Paolo II ha voluto ricordarlo nel 1988 ricevendo in udienza un gruppo di pellegrini bulgari, venuti a Roma per solennizzare il trecentesimo anniversario del Risorgimento nazionale.