IL DONO (Giovanna Bellandi, coordinatrice "Terzo Millennio" di Tirano)

 Madonna di Tirano, 20 settembre 2003 

In quest’ora antelucana, il sagrato della Basilica di Tirano sembra il salotto buono di casa, con più di mille persone, comodamente sedute: persone importanti e semplici fedeli che attendono l’arrivo di Sua Eminenza il cardinale Angelo Sodano, segretario di Stato della Città del Vaticano. Non è una visita di convenienza, come dirà poi nell’omelia, ma un desiderio espresso al nostro vescovo Alessandro Maggiolini, per poter venerare la Vergine Santissima con il nome di Madonna di Tirano, Patrona della Valle e dell’intera Diocesi di Como.

Una celebrazione solenne, condecorata da presenze importanti religiose e civili, ma soprattutto da tanti sacerdoti che fanno corona all’altare.

Dall’omelia del Cardinale ognuno di noi accoglie dentro di sé qualcosa di particolare: una frase, un pensiero, un augurio. Quello che maggiormente colpisce è la serenità e l’affetto che traspaiono dalle parole dell’alto Prelato: non nasconde la gioia di essere quassù, tra queste montagne che danno serenità all’animo e al corpo, in luoghi che, in qualche modo, gli ricordano la sua terra astigiana. Con molta confidenza, proprio ricordando la sua città natale, ha parlato del Santuario dedicato a Maria porta del Paradiso, ma comunemente chiamato dai suoi concittadini  la Madonna del Portone, un piccolo santuario come tanti che costellano, un po’ nascosti, la nostra terra.

Fin da piccolo imparai a guardare a Lei con confidenza e speranza; così voi ricorrete a Maria, Madonna di Tirano, ma anche invocata, da sempre, Madonna della Salute.

Così il cardinal Angelo Sodano ha iniziato la novena nell’anno preparatorio del 500° anniversario dell’Apparizione della Beata Vergine Maria a Mario Omodei in Tirano.

Dopo l’omelia, la processione offertoriale predisposta con molta attenzione: i sacri vasi per la celebrazione, la patena contenente il pane per la consacrazione, le preziose ampolline, il grande cesto con i frutti della terra per ricordare le origini forti e semplici di questa terra montanara e, poi, doni per il Papa. Per ultimo, insieme a coloro che portavano le offerte, si è mosso un giovane con in mano una scatola color cremisi. Il Cardinale ha officiato con il calice prezioso che la scatola conteneva, consacrato da papa Giovanni Paolo II. È questo il dono splendido, quanto inatteso, che l’illustre porporato ha fatto alla Madonna, in ricordo di questa sua visita eccezionale al Santuario della Madonna di Tirano.

Un finissimo cesello in oro ed argento, sbalzato per intero e di particolare fattura, riccamente ornato, ma quello che colpisce subito sono le tre figure in altorilievo del piedestallo: rappresentano le tre virtù teologali, la Fede, la Speranza e la Carità. Sul fondo della base, a memoria perenne, la scritta: Il cardinale Angelo Sodano, in devoto omaggio - Santuario di Tirano - 20 Settembre 2003.

Un significato tutto speciale porta questo dono: ci parla di rinnovare in noi la nostra convinzione cristiana. Con grande stupore ammiriamo il dono prezioso ed andiamo subito, con il pensiero agli affreschi sovrastanti il portale centrale, all’interno della nostra Basilica dove, in tre immagini ben incorniciate e tra loro separate, troviamo la raffigurazione delle tre virtù: Fede, Speranza e Carità.Vien anche spontaneo pensare come, oggi, il cardinal Sodano si è fermato a pregare là dove steterunt pedes Mariae [si posarono i piedi di Maria], così come molti anni fa (il 27 agosto 1580), stette un’intera notte in preghiera san Carlo Borromeo.

Affidarsi a Maria, come ha detto il Cardinale nell’omelia, è ritrovare la madre; arrivare ad un suo Santuario, dovunque sia nel mondo, è ritrovare la casa della madre: un messaggio molto importante per la nostra fede di oggi.

Intanto le montagne si colorano pian piano del giorno ed un brivido di nuova vita rinfranca i presenti.