Il cammino giubilare dI una "Vera“ Figlia della Croce

(una Figlia della Croce)

 

In quanti modi anche noi, Figlia della Croce, abbiamo forse pensato di accogliere quest'anno la Grazia del Giubileo: celebrazioni, pellegrinaggi, momenti penitenziali straordinari, un impegno di vita più fedele e coerente...

Mai avremmo pensato alla morte come esperienza di vera, autentica GRAZIA GIUBILARE: la morte, come benedizione misteriosa del Padre, come sequela radicale e non equivoca del Cristo, come frutto della carità dello Spirito.

Il Signore, attraverso la morte, ci ha scosso profondamente... e ci chiama, ne siamo certe, a qualcosa di "nuovo", a qualcosa di "forte" per vivere oggi la nostra vocazione da vere Figlie della Croce.

Pensavamo di conoscere bene Suor Maria Laura. Ma ora... quanto  appare imprecisa e superficiale queste "conoscenza" di fronte al mistero della sua morte, atto finale di un dono di sé quotidiano, umile, discreto, instancabile. Davanti alla testimonianza radiosa della sua carità, che proprio questa morte ha rivelato in tutta la sua autenticità e bellezza, restiamo mute e ci viene spontaneo applicare a lei quanto il vangelo dice di Gesù che, volontariamente entra nella sua passione: "Li amò sino alla fine" (Gv 13). Una morte per amore, per rispondere a chi chiedeva aiuto, sostegno, speranza.

Conoscevamo la bontà abituale di Suor Maria Laura, la sua disarmante semplicità, il suo lasciarsi mettere in gioco, la sua attitudine educativa, la sua cura premurosa per le adolescenti e i giovani, le sua attenzione ai problemi concreti della gente, la sua predilezione per gli "ultimi" (di più: la predilezione che gli "ultimi" avevano per lei).

Ma non avremmo mai pensato di poterla conoscere così, fino a questo punto, cioè fino alla fine. Tanti hanno scritto e parlato di lei: telegiornali e quotidiani, interviste, sopralluoghi, riprese, filmati. Quanto “chiasso” attorno ad una donna che nulla aveva di appariscente, di “originale”.

Una suora, una comunità inserite in un tessuto ordinario di paese, di parrocchia.

Eppure, man mano che i giorni passano e cominciano a svelarsi a poco a poco le tessere di questa vicenda così drammatica e misteriosa, la sua morte ci appare sempre più come una GRAZIA.

Suor Maria Laura ha davvero vissuto tutti i segni giubilari. Ha attraversato la “porta” per uscire da sé, dalle proprie sicurezze, anche dalle proprie paure.. ed entrare nella logica della gratuità del vangelo, che chiede di donarsi senza calcolo. Ha compiuto il pellegrinaggio verso il tempio di Dio che è l’uomo, per incontrare, glorificare e servire la Presenza di Cristo che abita il povero, ogni povero.

Ha testimoniato la carità che si fa ascolto, condivisione, compassione, come quella della Madre, in piedi, accanto ad ogni calvario umano. Il martirio, reale e cruenta partecipazione al sacrificio della Croce, con il sangue versato fino all'ultima goccia, hanno purificato la sua veste, facendola entrare nella candida schiera di coloro che seguono ovunque l'Agnello. Il dono dell' indulgenza, grazia di un perdono ricevuto da Dio e offerto anche ai nemici, ha sovrabbondato nel suo cuore e irrorerà anche il cuore dei "figli delle tenebre".

Quante cose ancora non conosciamo di questa morte santa! Ora,  drammatica e misteriosa, la sua morte ci appare sempre più come una GRAZIA straordinaria di Dio.

Che questa GRAZIA GIUBILARE ci converta e ci attiri totalmente, fino in fondo, fino alla fine, da vere Figlie della Croce.