IL PARROCO DI CHIAVENNA  ALLA COMUNITA’

(mons.  Ambrogio Balatti)

 

L’incredibile e l'inimmaginabile è accaduto.

Suor Maria Laura della congregazione della Figlie della Croce, da molti anni superiora dell'Istituto Immacolata a Chiavenna, è stata crudelmente e inspiegabilmente uccisa la sera del 6 giugno, in via Poiatengo, da tre ragazze minorenni che appartengono alla nostra comunità chiavennasca. Una doppia tragedia si è abbattuta come un ciclone devastatore sull'intera città e sulla nostra valle, lasciando tutti ammutoliti e sgomenti. un dolore immenso, inconsolabile. Non si sa cosa dire. Non troviamo spiegazioni. Avvertiamo tutto ciò come una tragedia inquietante che ci interpella nel profondo dell'anima. Eravamo e siamo consapevoli che questo nostro piccolo mondo locale (da molti, peraltro, considerato ancora come un'isola felice e inviolabile) aveva ed ha, come succede un po’dappertutto oggi, i suoi problemi e i suoi disagi. Non crediamo però di essere né migliori né peggiori di tante altre realtà. C’è da pensare che quello che è accaduto tra noi poteva capitare anche altrove.

Questa osservazione ovviamente non ci consola più di tanto. Ma ci fa capire che il tragico evento verificatosi in mezzo a noi va considerato da tutti, e non solo da noi, come un tremendo campanello d’allarme che deve scuotere la coscienza di ogni persona che abbia ancora a cuore il bene della società e desideri un futuro migliore per i giovani.

Ci sono domande che, per quanto difficili e impegnative, non possiamo eludere. Che tipo di società stiamo costruendo? Esiste ancora una reale capacità educativa delle famiglie, della scuola, della chiesa, della società nelle sue varie espressioni? Quali valori stiamo trasmettendo alle nuove generazioni? Siamo ancora capaci di autentiche relazioni umane? Domande impegnative, più grandi di noi, che chiamano in causa l'organizzazione della società attuale e della cultura moderna. Davanti alle quali è facile sentirsi impreparato e avvertire un senso di rassegnazione come se non fosse possibile cambiare nulla. Ma intanto non possiamo negare che tutti percepiamo la presenza di una specie di malessere  difficile da decifrare e da individuare, che sta minando alla base l'esistenza delle persone, specialmente la vita dei ragazzi e dei giovani. Ciò che è accaduto ci costringe ad aprire gli occhi sulla realtà attuale. Occorre, perciò, che affrontiamo questo esame faticoso, con serietà ma senza angosce fuori posto. Anche senza arroganza e presunzione. Un esame innanzitutto personale. Tutti siamo interpellati.. credenti e non credenti, laici e cattolici, istituzioni pubbliche e private.

Anche se c’è un comprensibile desiderio inconscio di rimuovere questo dramma dalla coscienza personale e collettiva, facendo finta che nulla sia accaduto, cerchiamo di non lasciar passare invano questa occasione, la quale, pur nella sua drammaticità può essere una salutare scossa da cui ricavare anche tanto bene.

Sul piano della fede questo è già un dato di fatto. Suor Maria Laura ha testimoniato l'amore che si dona fino a dare la vita. Si è aggiunta alla lunga schiera dei "martiri della carità”. Un dono del Signore che deve spronarci a rafforzare la nostra fede e a crescere nell'amore del prossimo. Fino al perdono e alla misericordia di cui tutti, per una ragione o per l'altra, abbiamo bisogno.