Suor Maria Laura racconta la sua vocazione

 (a cura della Congregazione "Figlie della Croce")

 

È Lui, Dio, che chiama.

Non siamo noi a scegliere per primi.

Inizialmente è un sentirsi amati da Dio, un sentirsi guardati con fiducia. Si stabilisce con Lui una relazione interpersonale: tutti gli altri beni, le altre relazioni senza essere negati o disprezzati, vengono posposti a Cristo scoperto come la "perla preziosa", come il "tesoro" e in Lui trovano la loro giusta collocazione.

I voti di povertà, castità e ubbidienza sono mezzi per vivere nella carità, nell'amore a Dio e ai fratelli, nella condivisione e comunione, in una presenza all'uomo e a ciò che vive; non quindi fuga dalla realtà umana, ma incarnazione, presenza qualificata.

Il cammino della mia vita religiosa è molto semplice. Ero molto giovane quando un sacerdote dopo una confessione mi ha detto: "Tu devi fare qualcosa di bello per gli altri". C'era in questa frase un imperativo; inoltre la sua risonanza in me, mi riempiva di gioia. Sentivo che avrei dato un senso pieno alla mia vita. Le Suore Figlie della Croce, che vivevano al mio Paese sembravano incarnare questo ideale.

Dopo alcune difficoltà familiari, non eccessive comunque, ecco la scelta.

Sembra di ieri il mio SI', ma sono passati tanti anni di vita consacrata a Dio nelle varie comunità delle Figlie della Croce. Alcune costanti mi hanno sempre accompagnata:

-una gioia profonda al di là delle inevitabili difficoltà del cammino (vita personale e comunitaria);

- la certezza di una Presenza, quella del Cristo Risorto che incarnata nella mia storia quotidiana mi ama, mi perdona, mi rinnova e non mi abbandona mai;

- l'amore per ogni persona come tale, e in quanto incarnazione del Cristo, particolarmente per i piccoli, i giovani, i meno amati.

Dopo 93 anni (1904 - 1997) la Scuola Elementare dell'Istituto Immacolata di Chiavenna (SO)  concludeva il suo lungo percorso educativo.

Suor Maria Laura, in questa occasione consegnò a tutti i presenti un impegno prezioso. Anche noi lo accogliamo come parte detta sua "eredità" spirituale.

"Noi siamo Suore Figlie della Croce, quest'anno festeggiamo i 200 anni delle origini della Congregazione in Francia.

Il nostro Carisma ci fa contemplare la Trinità china sull'uomo per realizzare il suo progetto di amore, di novità, di vita.

Suggerisco un impegno. Ogni volta che tracciamo sul nostro corpo il segno della croce (spero almeno una volta al giorno), ricordiamoci:

oggi, io agisco nel nome del Padre, al posto del Padre che è Creatore, che ha amato tanto il mondo da donare ciò che aveva di più caro il suo Figlio Gesù perché noi potessimo abitare in eterno la sua casa partecipando alla sua stessa vita.

Oggi, agisco nel nome del Figlio, al posto di Gesù che ha detto sono io che accetto di morire per te, per ogni uomo, qualunque uomo tu sia perché sei importante per me, sei prezioso, ti amo, ho donato la vita per te.

Oggi, io agisco nel nome dello Spirito Santo, al posto dello Spirito di amore lasciando che la sua benevolenza, il suo perdono, la sua gioia si esprimano attraverso ciò che penso, ciò che faccio, ciò che dico.

Che impegno ardito! Riuscirò ad agire ogni giorno al posto del Padre, al posto del Figlio, al posto dello Spirito? Ma ricordiamo che è soprattutto un grande dono, se siamo umili e trasparenti, se serviamo i fratelli, se preghiamo il suo dono passerà anche attraverso di noi, perché Dio ha fiducia di ciascun uomo sulla terra, Dio ha fiducia di me".

 

"L'amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo ci avvolge come le acque circondano i pesci nel mare, come l'aria circonda un uccello che vola" (Sant'Andrea Uberto)