Maria nella teologia e
nella spiritualitA'
(mons. Andrea Caelli - docente di Teologia Spirituale)
La figura di Maria acquista il suo fascino evocatore e stimolante qualora sia inserita nel tessuto globale della vita cristiana: soltanto in tale contesto diviene interpellanza e ispirazione in ordine all’incarnazione dei calori cristiani nel nostro tempo. Perciò intendiamo procedere lungo il tragitto teologico del culto e della devozione mariana lungo la storia.
Il percorso che faremo parte proprio dalla atteggiamento verso Maria negli anni precedenti il Concilio e quelli seguenti; in un secondo momento delineeremo le grandi forme storiche di spiritualità mariana.
La situazione attuale
L’atteggiamento dei cattolici verso Maria, prendendo il periodo precedente e seguente il Vaticano II, è passato attraverso quattro fasi successive: sviluppo, problema , crisi, riscoperta:
1. Sviluppo
L’era di Maria (Pontificato di Pio XII)
La massima espressione del movimento mariano post-tridentino sotto il pontificato di Pio XII con una serie di atti ufficiali tendenti alla valorizzazione della presenza di Maria nel pensiero e nella vita del cristiano.
Consacrazione del mondo al cuore immacolato di Maria (1942)
Definizione del dogma dell’Assunzione (1950)[1]
Celebrazione dell’anno mariano nel centenario della definizione dell’Immacolata (1954)
In questo clima sorgono iniziative pastorali:
“peregrinatio Mariae”;
ripresa dei congressi mariani internazionali;
sorgere di nuove società mariologiche;
rifiorire di pellegrinaggi.
«La vera devozione, quella della tradizione della Chiesa…tende essenzialmente all’unione con Gesù, sotto la guida di Maria…A Gesù si va per mezzo di Maria è dunque la via verso Gesù Cristo, che è via, verità e vita» (Pio II, Discorso Soyez les bienvenus, 21-4-1947)
2. Problema
LA questione mariana: sollevata da alcuni teologi (R. Laurentin)
«Esiste, oggi, in certi ambienti, una tensione tra pietà cristocentrica e pietà mariocentrica…, tensione tra una pietà tutta rivolta alla Vergine ed una pietà che non vi fa alcun riferimento. L’erigere in pratica la devozione mariana a religione mariana tende a provocare per reazione una religione senza la Vergine»
Esigenza di comporre lo sviluppo del culto mariano con gli altri aspetti essenziali del cristianesimo (sviluppo del movimento biblico, liturgico, ecumenico, patristico).
3. La crisi mariana
Soluzione equilibrata: il Vaticano II
Promozione attiva del culto nella Chiesa come risposta ai dati di fede circa la Madre del Signore (LG 66);
Inserimento nella liturgia;
orientamento cristocentrico, trinitario, ecclesiale ed ecumenico (SC 103; LG 60-67);
esortazione ad evitare le contraffazioni di uno «sterile e passeggero sentimentalismo» e di una certa quale «vana credulità» (LG 67).
Crisi
A queste esortazione e indicazioni teologiche succede una crisi del culto e della spiritualità mariana:
Scomparsa di pratiche tradizioni in onore di Maria (rosario, processioni, pellegrinaggi, mese mariano);
Silenzio nella predicazione, nella catechesi…
· Cause
La proposta conciliare non viene assimilata (Maria è vista ancora come madre a cui si ricorre nei momenti di bisogno, mentre è assente il riferimento di Maria tipo della Chiesa e modello dei comportamenti cristiani);
V’è poi una inadeguatezza delle forme in cui si esprime la devozione mariana che appaiono sorpassate e non adatte ai tempi (lacuna antropologica):
«Certe pratiche cultuali, che in un tempo non lontano apparivano atte ad esprimere il sentimento religioso dei singoli e delle comunità cristiane, sembrano oggi insufficienti o inadatte, perché legate a schemi socio-culturali del passato, mentre da più parti si cercano nuove forme espressive…» (Marialis Cultus, Introduzione, 2-2-1974) ;
4. La riscoperta di Maria
In atto nella Chiesa una riscoperta di Maria attraverso un’esperienza cristiana più fondata sulla Parola di Dio e rispondente alle odierne urgenze.
Nelle comunità religiose
Si è superato il criterio della moltiplicazione delle pratiche mariane come criterio di spiritualità;
si sono valorizzate le feste liturgiche mariane nelle quali si rinnovano i voti e ci si impegna a viverli come Maria, ci si ispira a lei come ad una donna semplice, servizievole, compromessa nella avventura di cristo, guida nella fede;
Maria è invocata preferibilmente come Madre, ma anche come modello di vita, di fede e di risposta radicale al messaggio di Gesù, di liberazione dalla mentalità giudaica per accettare l’incredibile novità cristiana, di disponibilità e collaborazione, quale donna forte che si affida a Dio negli avvenimenti dolorosi della vita;
«Quando ero bambino ella era per me una fata. Nella mia adolescenza un mito. Nella mia giovinezza era molto in alto e lontana..Ora sto quasi continuamente con lei e andiamo insieme al cenacolo e al calvario» (un religioso)
Nei movimenti ecclesiali
Nuovo modo di valorizzare Maria.
Non si parte più da lei (a Gesù per mezzo di Maria) per conoscere e amare suo figlio ma si muove da un’esperienza evangelica centrata sul Figlio.
Vivendo il Vangelo si è Maria nella Chiesa;
“vivere Maria” cioè vivere come Maria nel silenzio di ascolto della Parola e continuare la sua opera facendo nascere Gesù tra gli uomini; (Opera di Maria)
Il rapporto con Maria non vela la presenza dello Spirito ma lo lascia trasparire totalmente (questo soprattutto nella preghiera: rinnovamento dello Spirito);
Maria la figura che incarna gli atteggiamenti fondamentali di gioia per la presenza di Dio nella storia, di speranza nel cambiamento dell’ingiusta situazione di sfruttamento, di solidarietà con i poveri e gli oppressi (movimenti di liberazione dell’America Latina);
Il nuovo ruolo di Maria attraverso tre percorsi: LA Parola di Dio, la comunità monastica e la presenza del mondo femminile (comunità di Bose).
Nella liturgia rinnovata
La liturgia romana rinnovata ha avuto cura di «inserire in modo più organico e con un legame più stretto la memoria della Madre nel ciclo annuale dei misteri del Figlio» (MC 2);
Maria in rapporto alla Chiesa: membro della Chiesa, madre, tipo e modello (LG 60-65);
Forme storiche di spiritualità mariana
Culto mariano fenomeno costante di notevole ampiezza e vitalità.
Periodo patristico: culto alla Madre di Dio che si esprime in atteggiamenti di venerazione, ammirazione, lode, preghiera fiduciosa, imitazione.
S.Idelfonso di Toledo (+ 667): rapporto di servizio permanente;
S.Anselmo di Aosta (+1109): teologia orante;
S.Bernardo (+1153) Maria mediatrice della grazia e aiuto nelle varie fasi della vita spirituale.
Solo dopo il periodo tridentino (secoli XVII-XIX) il riferimento a Maria non è occasionale ma permanente e strutturale della vita cristiana.
1. L’”oblatio” della congregazione mariana
Gesuita belga P. Leunis (1563), dà inizio alla congregazione mariana, dove giovani studenti si impegnano a consacrare la loro vita cristiana a Maria assunta come patrona, protettrice, avvocata e dove si dichiarano loro servi perpetui.
Forme e intrerpretazioni dell’ “oblatio”:
· “una donazione solenne e irrevocabile”
· “contratto” che rende il congregato figlio adottivo di Maria
· “consacrazione” a servizio di Maria
Eccessi:
· sdolcinature e complicazioni
· critica di Pascal
2. La vita “mariaforme” del Carmelo
Maria presentata come sorella, non solo Madre, ma soprattutto la vita cristiana assume una connotazione mariana.
· Vita mariaforme è vita conforme alla volontà di Maria, esecuzione pronta e gioiosa di quanto piace a Dio e a Maria;
· Vita in Maria è conversazione filiale affettuosa e innocente dell’anima;
· Vita per Maria è impegno perché Maria sia onorata e glorificata in ogni cosa.
3. La consacrazione o santa schiavitù verso la Madre di Dio
Sotto l’influsso di fattori culturali del secolo XVII, quale l’esaltazione regale di Maria, il senso della trascendenza di Dio, la concezione pessimistica dell’uomo che ama annientarsi e sottomettersi, la monarchia assoluta che esige dipendenza passiva, si diffonde l’uso di proclamarsi schiavo di Maria.
· I decreti di Roma prendono posizione condannando le associazioni degli schiavi di Maria (1673, 1675);
· Gli autori spirituali del XVII sfuggono a questa prospettiva presentano la “schiavitù” come totale donazione di amore che rispetta il piano di Dio e impegna in una vita cristiana intensa;
· S. Luigi Grignion de Montfort nella su opera Trattato della vera devozione a Maria ripresenterà e perfezionerà la “schiavitù d’amore” che consiste in
«una perfetta e completa consacrazione di sé alla ss.Vergine…,o in altre parole in una perfetta rinnovazione dei voti e promesse del santo battesimo».
4. L’alleanza con Maria
G.J. Chaminade (+1850) fondatore dei marinisti è convinto che la devozione mariana è rimedio contro l’eresia dell’indifferenza religiosa in quanto spinge ad un nuovo impegno di apostolato.
· L’alleanza con Maria include una “scelta, un impegno, una società”.
· Questa alleanza comporta un voto di stabilità.
5. Vivere la vita di Maria
Padri maristi (G.C. Colin +1875).
· «..pensare come Maria, giudicare come Maria, sentire e agire in ogni cosa come Maria…»: identificazione con Maria come atteggiamento permanente di vita sino ai movimenti più profondi dello spirito.
6. Marialis cultus (1974)
· La prospettiva dalla quale bisogna valutare lo sviluppo del rapporto con Maria nella tradizione ecclesiale è indicata dalla Marialis Cultus:
«La Chiesa, quando considera la lunga storia della pietà mariana, si rallegra costatando la continuità del fatto cultuale, ma non si lega agli schemi rappresentativi delle varie epoche culturali né alle particolari concezioni antropologiche che stanno alla loro base, e comprende come talune espressioni du culto, perfettamente valide in se stesse, siano meno adatte a uomini che appartengono a epoche e civiltà diverse» (MC 36)
Occorre perciò verificare le forme di spiritualità mariana alla luce della Parola di Dio, mantenerne i valori e accettarne gli appelli, lasciar cadere gli elementi legati a un differente contesto culturale e giungere a una ristrutturazione del rapporto cristiano con Maria rispondente all’odierna vita ecclesiale.
Bibliografia minima
S. De Flores, voce Maria, Nuovo Dizionario di Spiritualità, Roma 1979, pp. 878-901;
S. De Flores, voce Maria nella teologia contemporanea, Centro di Cultura Mariana «Mater Ecclesiae», Montfortane, Roma 1987;
T. Goffi, La spiritualità contemporanea, EDB, Bologna 1987, pp. 349s.;
S. De Flores, La presenza di Maria nella vita della Chiesa alla luce dell’Enciclica «Redentoris Mater», in «Marianum», 51 (1989), pp. 110-144;
V. Vacca, voce Maria Santissima, Dizionario Enciclopedico di Spiritualità/2, Città Nuova, Roma 1990, pp.1494-1510.
[1] Collaborò allo studio e alla riflessione teologica di quegli anni il nostro con valligiano salesiano don Giuseppe Quadrio con la tesi, Il trattato “De Assumptione Beatae Mariae Virginis” dello pseudo Agostino e l suo influsso nella Teologia Assunzionistica Latina (Analecta Gregoriana 52), apud Aedes Universitatis Gregorianae, Romae 1951.
In una lettera il Quadrio scriverà: «Il lavoro mi è costato molto, e ho veramente sudato senza risparmiarmi: ora sono veramente contento specialmente perché fu giudicato un contributo alla preparazione della prossima definizione».